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IN PRIMO
PIANO
Inflazione: altro che frenata, le famiglie continuano a tagliare anche
sulla tavola. Consumi giù del 3 per cento
La Cia commenta i dati provvisori sui prezzi al consumo diffusi
dall’Istat: è una situazione non più sostenibile per
gli italiani, che rinunciano anche a frutta, ortaggi e pesce. Crisi nera
per gli agricoltori, che pagano due volte i listini alle stelle: come
consumatori e come produttori.
Le famiglie al supermercato di certo non si sono accorte della frenata
dell’inflazione a ottobre. I consumi sono diminuiti ancora: le buste
della spesa si sono svuotate del 3 per cento nel corso dell’anno
e gli italiani continuano a rinunciare a beni essenziali come pesce e
ortofrutta, con un calo secco di un punto percentuale sugli acquisti.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati
sui prezzi al consumo diffusi oggi dall’Istat.
D’altra parte, il carrello dei prodotti comprati con maggiore frequenza
segna +4 per cento, che per le famiglie significa comunque una stangata
insostenibile. Gli italiani sono ormai in trincea -spiega la Cia- e vanno
avanti solo “tagliando” di netto cene fuori e caffè
al bar e organizzando “scientificamente” la spesa: oltre la
metà delle famiglie gira più negozi per comprare sfruttando
sconti, promozioni commerciali e offerte speciali; il 42 per cento sceglie
i “formati convenienza” e ben il 24 per cento ricomincia a
fare cucina di recupero con gli avanzi della tavola per evitare completamente
gli sprechi.
Ma l’inflazione si fa sentire anche sugli agricoltori, che pagano
due volte i listini alle stelle, sia come consumatori che come produttori.
Infatti chi lavora sui campi non trae nessun vantaggio dalla “fiammata”
sullo scaffale dei prezzi della verdura fresca a ottobre (+2,7 per cento
sul mese e +8,3 per cento sull’anno) -osserva la Cia-. E’
difficile tenere in piedi un’impresa quando le quotazioni all’origine
non sono remunerative: sull’ortofrutta, ad esempio, al produttore
va in media solo il 18 per cento circa del prezzo finale che i consumatori
pagano al supermercato. Non solo, gli agricoltori devono far fronte anche
all’aumento inarrestabile degli oneri fiscali e dei costi aziendali,
come la spesa per l’energia elettrica (ad agosto +26,2 per cento
tendenziale, ultimo dato disponibile).
Insomma, famiglie e imprese sono allo stremo e dalla Legge di stabilità
non sono arrivate risposte a sostegno del Paese. Anzi, il nuovo previsto
aumento dell’Iva peggiorerà ancora di più la situazione,
abbattendosi sull’80 per cento dei consumi. E con i consumi sottoterra
-conclude la Cia- è impossibile anche solo pensare a una ripresa
dell’economia italiana. (www.cia.it)
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