IN PRIMO
PIANO
Unione Europea: nel 2011 diminuzione del 2%
delle emissioni di gas serra nei paesi membri
Dai dati raccolti nell'ultimo anno nei
registri degli stati membri dell'Unione Europea, emerge una diminuzione
del 2% di emissioni di gas serra provenienti da impianti che aderiscono
al sistema di scambio delle quote di emissione dell'UE.
Il cosiddetto sistema ETS è una delle politiche introdotte dall'Unione
Europea per rispettare i livelli di riduzione delle emissioni di gas serra,
determinati sul piano internazionale dal Protocollo di Kyoto. Esso fissa
le quantità massime di gas serra producibili dagli stati membri,
i quali sono tenuti a monitorare i dati comunicati dai singoli impianti.
Nell'ambito del sistema ETS dell'UE, maggiore flessibilità è
garantita dalla possibilità per gli impianti di decidere se acquistare
quote addizionali di emissioni di gas serra o se venderle nel caso essi
posseggano un surplus di quote come conseguenza di una riduzione delle
loro emissioni.
La Commissaria responsabile dell'Azione
per il clima Connie Hedegaard ha dichiarato: "Malgrado la progressiva
ripresa economica, nel 2011 le emissioni nell'ambito dell'ETS sono diminuite
di oltre il 2%, il che dimostra che il sistema sta determinando una riduzione
delle emissioni in maniera efficace rispetto ai costi.
Questa riduzione dimostra anche che il sistema ETS è ancora la
chiave per una crescita a basse emissioni di carbonio in Europa. Tuttavia,
le quote inutilizzate sono in aumento. La Commissione, come annunciato
il mese scorso, sta riesaminando il profilo temporale delle aste al fine
di ridurre il numero di quote messo all'asta nei primi anni di questa
fase.".
Al sistema ETS dell'UE aderiscono più
di 12 000 centrali e impianti di produzione nei 27 Stati membri dell'UE,
in Norvegia e nel Liechtenstein; a partire da quest'anno, vi rientrano
inoltre le emissioni provenienti dalle compagnie aeree che operano da
e verso aeroporti in questi paesi.
Ancora una volta, le imprese hanno in larga misura rispettato le norme
stabilite dal sistema ETS dell'UE. Meno dell'1% degli impianti aderenti
non ha restituito le quote relative al totale delle loro emissioni del
2011 entro la scadenza del 30 aprile 2012. Questi impianti sono in genere
di piccole dimensioni e nell'insieme rappresentano meno dell'1% delle
emissioni che rientrano nel sistema ETS dell'UE. Entro lo stesso termine,
il 2% degli impianti non ha trasmesso le emissioni verificate per il 2011.
Come nel 2010, quasi tutte le compagnie aeree commerciali che effettuano
un elevato numero di voli da e verso aeroporti dell'Unione hanno comunicato
le emissioni prodotte nel 2011 entro i termini stabiliti, benché
quest'anno tali emissioni non comportassero alcun obbligo di restituzione
di quote e la loro notifica non fosse necessaria per fini specifici di
regolamentazione. È stata invece sistematicamente omessa la comunicazione
delle emissioni del 2011 provenienti dai voli da e verso aeroporti dell'UE
effettuati da compagnie aeree con sede in Cina e in India.
Dal 2008 gli impianti hanno la possibilità
di restituire crediti internazionali di riduzione delle emissioni ottenuti
nell'ambito dei meccanismi di flessibilità del protocollo di Kyoto
al fine di compensare parte delle loro emissioni. L'elevatissimo utilizzo
di crediti internazionali nel 2011 ha determinato un aumento delle quote
inutilizzate pari a circa 450 milioni. Ciò significa che, rispetto
alle quote restituite nel periodo 2008-2011, sono state messe in circolazione
oltre 900 milioni di quote supplementari.
Commissione Europea
DG COMM
Rappresentanza a Milano
+39 02 46 75 141
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