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Fondo di solidarietà dell'UE: cifra record di 670 milioni di euro per l’Emilia-Romagna
La somma più elevata mai stanziata dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) per aiutare l'Emilia-Romagna ad uscire dall'emergenza terremoto. La Commissione europea intende stanziare 670 milioni di euro per coprire gli enormi costi di ripristino delle infrastrutture essenziali, per fornire alloggi e servizi di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma e proteggere il patrimonio culturale della regione.

Johannes Hahn, Commissario europeo per la Politica regionale, ha annunciato oggi la proposta della Commissione di stanziare 670 milioni di euro per l'Italia a seguito dei due gravi terremoti consecutivi e delle centinaia di scosse di assestamento verificatisi in Emilia-Romagna a maggio/giugno 2012 e avvertiti anche nelle regioni confinanti Veneto e Lombardia. L'obiettivo del sostegno, la somma più elevata mai stanziata dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE), è coprire gli enormi costi di ripristino delle infrastrutture essenziali e di fornitura di alloggi e di servizi di soccorso nonché proteggere il patrimonio culturale della regione.
Il Commissario Hahn, che si è recato in Emilia-Romagna in giugno, ha dichiarato: "Dobbiamo aiutare questa regione altamente produttiva a rimettersi in piedi. L'ammontare dell'aiuto è il maggiore mai erogato dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea dalla sua istituzione nel 2002. Esso riflette l'entità dei danni provocati dal terremoto a migliaia di famiglie, alle loro case, ai loro mezzi di sostentamento e all’economia della regione in generale. La priorità è ridare un alloggio e sostenere le decine di migliaia di persone che hanno perso la casa in seguito a questo disastro epocale." 
L'Italia ha presentato una domanda di aiuto a titolo del Fondo di solidarietà, ricevuta il 27 luglio 2012, entro il termine di dieci settimane dalla data in cui si è verificato il primo danno (20 maggio 2012). Le autorità italiane hanno indicato danni diretti per 13,3 miliardi di euro, 3 miliardi di euro in più rispetto ai danni record provocati dal terremoto dell'Aquila, in Abruzzo, nel 2009. Questo importo rappresenta lo 0,86% del reddito nazionale lordo italiano e supera di quasi quattro volte le condizioni per la mobilitazione del Fondo di solidarietà, fissate a 3,6 miliardi di euro per l'Italia nel 2012 (corrispondenti 3 miliardi di euro ai prezzi del 2002).
La percentuale maggiore dei costi degli interventi urgenti (oltre 465 milioni di euro) si riferisce alla fornitura di strutture ricettive provvisorie per ospitare circa 43 000 persone per un massimo di 3 anni. Quasi 90 milioni di euro occorrono per riparare le infrastrutture di base e oltre 60 milioni di euro è il costo dei servizi di soccorso. 
Contesto
Il terremoto del 20 maggio, di magnitudo 5,9 sulla scala Richter, ha colpito la zona a nord di Bologna, verso Ferrara, causando vittime e danni ingenti agli edifici storici dei paesi circostanti. Il 29 maggio, il secondo terremoto, di magnitudo 5,8 sulla scala Richter, ha colpito la stessa regione, questa volta con epicentro a nord di Modena. I terremoti hanno causato 27 morti e circa 350 feriti e l'evacuazione di oltre 45 000 persone. I danni agli edifici, alle infrastrutture, alle imprese, agli impianti industriali, all'agricoltura e al ricco patrimonio culturale sono stati gravi e diffusi.
La maggior parte dei danni (quasi il 92%) è stata registrata in Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. La Lombardia e il Veneto sono state colpite in misura minore, rispettivamente quasi l'8% e lo 0,4% dei danni totali.
Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) è stato istituito in seguito alle inondazioni che hanno colpito l'Europa centrale nell'estate del 2002. Esso eroga aiuti finanziari fino ad un massimo di un miliardo di euro l'anno agli Stati membri e ai paesi in fase di adesione colpiti da catastrofi naturali gravi. Oggi la Commissione europea ha anche adottato un progetto di bilancio rettificativo per coprire l'importo in oggetto, che dovrà essere approvato dai ministri delle finanze dell'UE e dal Parlamento europeo.  
(http://ec.europa.eu)


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