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IN PRIMO
PIANO
Crisi: ISTAT; Coldiretti, in 6,2 mln non hanno
da mangiare. Raddoppiati
Più di una famiglia su tre ha tagliato sull'alimentazione
In un solo anno è praticamente raddoppiata dal 6,7 per cento
al 12,3 per cento la quota di individui in famiglie che dichiarano di
non potersi permettere un pasto adeguato (cioè con proteine della
carne, del pesce o equivalente vegetariano) almeno ogni due giorni, se
lo volessero. E’ quanto emerge da una elaborazione della Coldiretti
sulla base dei dati Istat relativi al “Reddito e condizioni di vita”
dalla quale si evidenzia che sono saliti a 6,2 milioni gli italiani che
vanno ben oltre il rischio di povertà e non hanno denaro a sufficienza
neanche per alimentarsi adeguatamente. La situazione peggiore si registra
– precisa la Coldiretti - tra i pensionati dove la percentuale
sale al 16,5 per cento, nel sud e nelle isole (è il 18,8 per cento),
e tra le persone sole con più di 65 anni con il record negativo
di ben il 21 per cento (più di uno su cinque). Dall’analisi
emerge peraltro - sottolinea la Coldiretti - che più di una famiglia
su tre (35,8 per cento) dichiara di aver diminuito la quantità
e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto all’anno
precedente, mentre tra il 2010 e il 2011 la quota di famiglie che acquistano
generi alimentari presso l’hard discount è aumentata, soprattutto
nel Mezzogiorno (dall’11,2 per cento al 13,1 per cento). Una sofferenza
alimentare che tende a peggiorare nel 2012 con un incremento del
9 per cento delle persone che sono state costrette a ricevere cibo
o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case, secondo le elaborazione
Coldiretti su dati della relazione sul ‘Piano di distribuzione degli
alimenti agli indigenti 2012’, realizzata dall’Agenzia per
le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). Gli italiani indigenti che hanno
ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit
che distribuiscono le eccedenze alimentari hanno raggiunto - sottolinea
la Coldiretti - quasi quota 3,7 milioni, il massimo dell’ultimo
triennio. Le difficoltà familiari - sostiene la Coldiretti - oltre
ad essere un insostenibile problema sociale per il Paese, si trasferiscono
nei consumi e contribuiscono ad alimentare un clima di recessione che
fa prevedere alla maggioranza degli italiani (51 per cento) un peggioramento
della situazione economica dell’Italia, secondo l’indagine
Coldiretti/Swg. “E’ necessario rompere questa spirale negativa
aumentando il reddito disponibile soprattutto nelle fasce più deboli
della popolazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti
Sergio Marini nel sottolineare “la necessità di sostenere
la ripresa dei consumi”. (www.coldiretti.it)
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