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IN PRIMO
PIANO
Bankitalia: famiglie in difficoltà,
la capacità di spesa è ai minimi e si “taglia”
anche sulla tavola
La Cia commenta i dati dell’ultimo
bollettino economico di via Nazionale. La crisi cambia radicalmente i
comportamenti di spesa degli italiani: il 60 per cento modifica il menù
quotidiano e due famiglie su cinque si rivolgono ormai quasi esclusivamente
a discount e promozioni commerciali. “Sacrificati” frutta
e verdura, pane e carne rossa.
Gli effetti della crisi sulle famiglie sono tutt’altro che finiti.
La nuova conferma arriva oggi dal bollettino economico di Bankitalia,
che rileva come la spesa degli italiani resta ancora “all’insegna
della prudenza” e che dal 2008 si è ridotta del 5 per cento,
frenata dal calo del reddito disponibile e dalle condizioni critiche del
mercato del lavoro. Le famiglie, insomma, sono obbligate a “tagliare”
su tutto, anche sui beni di prima necessità come cibo e bevande:
solo nel 2011, infatti, i consumi alimentari sono crollati del 2 per cento.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati
diffusi da via Nazionale.
Nello scorso anno, così come in questo primo trimestre del 2012
-spiega la Cia- le vendite alimentari sono rimaste praticamente ferme,
e i carrelli della spesa semi-vuoti. Non andava così male dal 2009,
“annus horribilis” della crisi globale, a testimonianza del
fatto che il nostro Paese non è mai uscito davvero dalla fase di
stagnazione, anzi sta rientrando pericolosamente in una spirale recessiva.
Una situazione drammatica resa ancora più evidente dal comportamento
di spesa delle famiglie: complice il calo del potere d’acquisto
e l’aumento dell’inflazione, infatti, sei famiglie su dieci
hanno dovuto modificare il menù quotidiano, una famiglia su tre
è stata costretta a limitare gli acquisti per la tavola, mentre
oltre il 30 per cento è stato obbligato, a causa delle difficoltà
economiche, a comprare prodotti di qualità inferiore. Inoltre,
poco meno del 40 per cento degli italiani ha ammesso di comprare ormai
quasi esclusivamente nei discount o approfittando degli sconti e delle
promozioni commerciali della Gdo.
E sul fronte dei “tagli” -come risulta dai dati Cia- si riscontra
che, negli ultimi dodici mesi, il 41,4 per cento delle famiglie italiane
ha ridotto gli acquisti di frutta e di verdura, il 37 per cento quelli
di pane e il 38,5 per cento quelli di carne bovina.
Certo non aiuta, poi, la previsione del nuovo aumento dell’Iva a
ottobre, l’arrivo dell’Imu e il salasso giornaliero per il
pieno di benzina. Ma se si continua così e non si interviene invece
con misure di sostegno al reddito delle famiglie e con provvedimenti per
la crescita -conclude la Cia- la situazione non potrà che peggiorare.
Anche perché non c’è possibilità di ripresa
economica senza una parallela ripresa dei consumi domestici. (www.cia.it)
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