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IN PRIMO
PIANO
Scomparsa delle api: nuove accuse per gli insetticidi
Nuove scoperte sembrano confermare il ruolo degli insetticidi nella scomparsa
delle api. Uno studio della Harvard School of Public Health ha infatti
identificato un forte legame tra l'uso di imidacloprid, uno degli insetticidi
più diffusi nell'agricoltura, e il fenomeno noto come Colony Collapse
Disorder, che spinge le api adulte ad abbandonare gli alveari, di fatto
portando alla scomparsa dell'intera colonia. "Le api sono di importanza
cruciale per l'agricoltura, in quanto principali impollinatori" ha
dichiarato Alex Lu, professore del Department of Enviromental Health e
autore della ricerca pubblicata sul Bulletin of Insectology. "Anche
dosi molto basse di insetticida possono influenzare le api: i nostri studi
hanno richiesto 2 anni e mostrano che sono sufficienti dosi anche più
basse di quelle normalmente presenti nell'ambiente". Lo studio di
Lu e colleghi e solo l'ultimo di una serie di ricerche uscite in questi
giorni che collegano la moria delle api all'uso degli insetticidi della
classe dei neonicotinoidi. Due studi paralleli pubblicati su Science lo
scorso mese indicavano infatti proprio i neonicotinoidi come principali
colpevoli del fenomeno, risultati confermati da un terzo studio di un'altra
universita' pubblicato sulla rivista PlosOne. Questi risultati arrivano
proprio in seguito alla dichiarazione di Agrofarma, l'associazione nazionale
delle imprese di agrofarmaci, parte di Federchimica, che ieri aveva messo
in discussione la validità degli studi di Science in quanto "ipotizzavano
un livello di esposizione superiore alla norma, che non rispecchia il
normale utilizzo di questi insetticidi". La scomparsa delle api da
miele è uno dei principali problemi che l'industria agroalimentare
si trova ad affrontare. Sin dal 2006, scienziati e allevatori hanno riscontrato
una diminuzione delle colonie che va dal 30 al 90 per cento, e numerose
teorie tra cui malattie, parassiti e uso di insetticidi sono state messe
in campo per trovare una causa. Secondo alcune stime, la scomparsa dei
principali produttori di miele e impollinatori di ortaggi e piante da
foraggio causa perdite che ammontano a miliardi di euro.(www.agi.it)
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