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IN PRIMO
PIANO
Acqua: Bcfn, 1 miliardo soffrono sete, piramide tutela oro blu
Nel terzo millennio la Terra ha ancora sete. La disponibilità
di acqua è ancora un’emergenza per un miliardo di individui
che oggi vivono con meno di venti litri di acqua potabile al giorno. Come
garantire acqua sufficiente alla popolazione mondiale? Il Barilla Center
for Food & Nutrition (Bcfn) - che al tema della water economy ha dedicato
due studi nei suoi primi tre anni di attività – sarà
presente al sesto World Water Forum, la principale conferenza mondiale
sul tema dell'acqua a Marsiglia dal 12 al 17 marzo, per contribuire ad
attuare uno sviluppo economico sostenibile mantenendo il pianeta "blu".
Nell'ambito del dibattito sulla water economy e sulla gestione delle risorse
idriche, il Comitato del World Water Forum ha indicato i modelli Bcfn
della 'Doppia Piramide alimentare e ambientale' e della 'Piramide alimentare
e idrica' tra le ''idee più efficaci''. La Piramide alimentare
e idrica, in particolare, mette in relazione la tradizionale piramide
alimentare con l'impatto dei suoi componenti in termini di consumo di
risorse idriche (impronta idrica). Ad esempio, produrre un pomodoro richiede
13 litri di acqua, una fetta di pane 40 litri, 100 grammi di formaggio
500 litri, un hamburger 2400 litri d'acqua. Più in generale, il
consumo d'acqua virtuale giornaliero per alimentarsi varia da circa 1500-2600
litri nel caso di una dieta vegetariana a circa 4000-5400 litri in caso
di una ricca di carne. Da questa comparazione emerge che ''gli alimenti
della dieta mediterranea, di cui si consiglia un'assunzione più
frequente, hanno minore impatto sul consumo di acqua. Al contrario, le
scelte alimentari di cui si consiglia un consumo meno frequente e abbondante,
ad esempio quelle troppo ricche in grassi e zuccheri, risultano con un
impronta idrica maggiore, quindi con impatto più negativo sul benessere
del pianeta''. Quello che mangiamo, infatti, ha un grande impatto sul
consumo di oro blu, e nel mondo esistono profonde differenze nelle possibilità
di accesso e consumo pro capite dell'acqua tra i diversi Paesi: confrontando
le economie più sviluppate e quelle in via di sviluppo, si va dai
575 litri degli Stati Uniti ai 385 dell'Italia, 285 della Francia, 180
del Brasile, 135 dell'India e 85 della Cina. Al forum di Marsiglia il
15 Bcfn partecipa alla sessione 'Risparmio idrico e diete sostenibili:
ridurre le perdite post raccolto e lo spreco di cibo per molteplici vantaggi'.
(ANSA).
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