PRODOTTI

I MILLE SAPORI DEL POMODORO

Tecnologie moderne e ricerche avanzate ci aiutano a scegliere il pomodoro giusto per ogni piatto per risultati davvero sorprendenti.

Non sono molti quelli che si domandano perché il pomodoro si chiama così. Un termine che ha un significato ben preciso perché quando questo delizioso ortaggio arrivò in Europa dopo la scoperta dell'America aveva forma e colore del tutto diversi da quelli a cui siamo abituati. Era infatti una specie di bacca giallo dorato, quindi pomo d'oro.
Tuttavia, come per molti altri prodotti arrivati da oltre oceano, il pomodoro fece un po' fatica ad affermarsi, perché guardato con sospetto e considerato velenoso o quasi. Con il tempo le prevenzioni sono cadute e si è cominciata la coltivazione, inizialmente nelle regioni più meridionali del nostro Paese, dal clima più adatto per la sua maturazione. Oggi l'Italia è sesta nella graduatoria produttiva con sei milioni e mezzo di tonnellate contro i 30 milioni della Cina che guida la classifica. All'Italia va invece il primato per il maggior numero di varietà, oltre 300 coltivate soprattutto in Emilia Romagna, Campania, Puglia e Sicilia.
A questo grande assortimento si è arrivati grazie agli incroci e alla creazione di nuove varietà che consentono non solo di avere a disposizione pomodori freschi e saporiti tutto l'anno ma anche di poter scegliere il tipo più adatto per ogni preparazione. Logico e inevitabile che questo portasse a nuove ricerche, questa volta in campo gastronomico. A prima vista può sembrare una raffinatezza superflua, ma quante volte è successo che una salsa risultasse troppo insipida o al contrario acidula o che i pomodori ripieni si trasformassero in una specie di pappa?
Alcuni dei risultati di questa interessante ricerca sono stati ottenuti grazie all'impegno della Syngenta Seeds, importante produttore americano di semi per ortaggi che rifornisce buona parte dei coltivatori di tutto il mondo, Italia compresa. Syngenta, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e in collaborazione con i docenti e gli allievi dell'Istituto Alberghiero di Formia ha presentato a maggio in Sicilia, nella zona di produzione del Pachino IGP, un'ampia documentazione tecnica, nutrizionale e gastronomica sulle diverse varietà di pomodoro e il loro utilizzo in cucina.
Per esempio il Cuore di Bue, molto coltivato in Liguria, si sposa bene con la mozzarella; il bolognese Eugenia (o riccio bolognese) è perfetto per la salsa per condire la pasta di grano duro; il ciliegino Piccadilly va molto bene per le insalate e così via.
Per avere qualche informazione in più su questo interessante argomento tel. 059 7863888 - 031 753111 - www.tomatoconference.com (in inglese).

Enza Bettelli