PRODOTTI

PATATE DA GRAN CHEF

Storia travagliata, almeno agli inizi, quella della patata che dalle originarie Ande è riuscita ad arrivare sulla tavola degli Europei solo nel XVIII secolo, circa trecento anni dopo la scoperta dell'America, vincendo la diffidenza della gente grazie a un piccolo trucco messo in piedi da Auguste Parmentier con l'appoggio del re. Il fatto è noto: per far capire quanto fossero buone e nutrienti le patate bisognava che le assaggiassero, e un collaudato sistema per affrettare i tempi è sempre stato quello di fare leva sulla cupidigia della gente. Quindi è bastato far sorvegliare i campi di giorno dalla guardie del re perché di notte venissero saccheggiati, dando così modo al prezioso tubero di farsi apprezzare.
La patata è un alimento davvero importante per la nostra alimentazione perché ha un apporto calorico abbastanza limitato a parità di sensazione di sazietà: 85 calorie contro 356 della pasta, 362 del riso e 290 del pane bianco. Inoltre contiene fibre, zuccheri lenti, proteine, amminoacidi, minerali e vitamine, tra cui la preziosa C. Nell'ambito della produzione mondiale di patate quella francese è di tutto rispetto, sia per la quantità (solo l'Italia importa in media 200 mila tonnellate pari all'incirca al 45% del fabbisogno nazionale) sia per la qualità, grazie alle oltre 100 varietà provenienti da territori diversi con una vasta gamma di gusti, preservati dall'attenzione e dalla tecnologia presenti su tutti i livelli della filiera.
La polpa morbida e il sapore dolce rendono particolarmente gradite le patate, anche ai bambini che normalmente non apprezzano i cibi "verdi", e infatti sono i più diffusi e consumati tra i vegetali. La loro versatilità ne fa inoltre un incredibile jolly in grado di coprire un menu dall'antipasto al dolce, fonte di ispirazione per una infinità di ricette e per moltissimi grandi chef, come i fratelli Cerea, tanto per citare i testimonial d'eccezione delle patate di Francia.

In cucina
I risultati migliori si ottengono, com'è ovvio, utilizzando la varietà più idonea per ogni preparazione. Come suggeriscono sia i produttori francesi sia gli chefs della SNAPS, che aggiungono anche indicazioni sul recipiente di cottura più adatto, scegliendo tra la vasta e professionale gamma della produzione Agnelli. Poche ma importanti, quindi, le regole per acquistare le patate secondo la ricetta da realizzare:
* le speciali patate francesi a pasta soda, contengono un basso tasso di materia secca e sono consigliate per le cotture a vapore o lessate e per le insalate.
* le patate a polpa tenera o fondente sono invece più indicate per le cotture a fuoco lento, al forno, in padella o rosolate.
* le patate farinose, dall'elevato tasso di materia secca, si disfano in cottura e sono particolarmente adatte per minestre e purè, ma anche per la frittura perché assorbono poco olio.

Ormai quasi ogni negoziante dà indicazioni precise su qualità e utilizzo dei diversi tipi di patate, ma può essere utile accostarsi al banco di vendita con qualche informazione in più che faciliti la scelta:

· Le patate a pasta gialla sono le più compatte, adatte per la frittura, i contorni e tutte le preparazione che richiedono che la patata mantenga la sua forma iniziale. Sono tuttavia molto versatili e si possono utilizzare anche per altri tipi di preparazione.
· Le patate a pasta bianca sono più farinose, si sfaldano con facilità e sono quindi l'ideale per puré, zuppe e creme. Le patate bianche, pur essendo un accompagnamento classico del pesce lesso da cuocere intere e con attenzione perch restino integre, non danno buoni risultati se fritte o arrosto.
· Le patate novelle sono raccolte quando non sono ancora a maturazione completa, quindi contengono meno amido e hanno la polpa compatta, anche quando sono di qualità bianca. Sono adatte da cuocere arrosto o fritte ma non per gnocchi e puré.
· Le patate vecchie, cioè quelle del raccolto dell'anno precedente, sono ormai quasi scomparse dal mercato grazie all'avvicendarsi dei raccolti in Italia e delle importazioni. Queste patate, di qualunque varietà esse siano, sono ricchissime di amido e quindi molto farinose.
· Le patate a buccia rossa possono avere sia la pasta bianca sia gialla ma sono in genere piuttosto consistenti, quindi versatili in cucina. Sono saporite e la buccia perde buona parte del suo colore quando vengono bollite però non arriva mai a scolorare la polpa che, una volta cotta, può diventare leggermente più scura rispetto le varietà con buccia non colorata.

Enza Bettelli

PADELLE & PATATE

Il titolo che uso per questo articolo è volutamente banale, anzi banalissimo poiché, riconosciamolo, nell'immaginario collettivo e soprattutto nel linguaggio comune, sia lo strumento di cottura sia il tubero vengono normalmente associati alle più ordinarie delle ricette: "una padellata di patate", "due patate in padella", espressioni che sottendono una preparazione culinaria e una consistenza.del piatto piuttosto misere.
Invece … oh invece non è per nulla così. Lo si sta dimostrando con un'articolata e operazione di marketing mix da considerare come una vera e propria case history di successo. Gli attori coinvolti in questa operazione hanno capovolto concetto e contenuti dimostrando l'esatto opposto della banalità, e per dimostrarlo hanno impiegando le leve più consone del marketing moderno utilizzando testimonial credibili e molto professionali per centrare (riuscendoci in buona parte) target differenti.
Vediamo di spiegare il tutto. Obiettivo: divulgare conoscenza e utilizzo delle patate di Francia rilevandone qualità, differenze tipologiche ed organolettiche e ampia versatilità in cucina. Target: i consumatori di patate che secondo una recente indagine della Gpf di Giampaolo Fabris (ecco un altro ingrediente basilare dell'operazione: l'impiego di una ricerca motivazionale ad hoc) rientrano stabilmente nelle abitudini alimentari degli italiani, percepite ecumenicamente come un alimento che cucinato in modi diversi, lessate, fritte, arrosto o gratinate, in purea, piacciono appunto a tutti.
Secondo step: la loro debanalizzazione grazie all'immagine e all'arte cuciniera di Chicco e Bobo Cerea, chef-proprietari del ristorante "da Vittorio" di Bergamo, santuario dell'alta gastronomia nazionale, qui impiegati come fattivi testimonial di questa campagna rivolta sia al consumatore/acquirente sia, grazie alla partecipazione dell'Unione Ristoratori e Italcuochi, ai colleghi di fornello coinvolti in un concorso- sfida gastronomica.


Baldassare Agnelli

Altri ingredienti, affatto marginali, un condimento mediterraneo altrettanto universale qual è l'olio di oliva, in questo caso di un marchio consolidato come Carli, e infine gli strumenti di cottura. Quelle "padelle" che Baldassare Agnelli e la sua intelligente emanazione Saps (associazione per lo studio di materiali e forme degli strumenti di cottura) hanno scientificamente dimostrato essere non semplici attrezzi per cucinare ma parte integrante della riuscita o meno di qualsivoglia preparazione. Realtà maiuscola quella di porre l'accento sugli strumenti di cottura se la ristorazione più evoluta (attenzione, evoluta e non glamour) arriva a porre sui menu il tipo di strumento utilizzato per la cottura dei singoli ingredienti del piatto. La controprova di questo interesse è d'altronde riscontrabile nell'operato della Saps. In poco più di due anni ha tenuto presso le sue strutture 70 lezioni (gratuite) per la conoscenza dei materiali e delle forme degli strumenti di cottura con la partecipazione di oltre tremila partecipanti provenienti sia dalle scuole alberghiere sia dall'Ordine dei ristoratori professionali sia ancora dalle varie delegazioni della Federazione italiana cuochi.
Detto questo occorre stigmatizzare il ruolo di regia che ha avuto Sopexa Italia organizzando, e prima ancora individuando gli attori di questa campagna, pianificandone successivamente la divulgazione degli esiti.
Poiché questo sito è autenticamente scevro da condizionamenti politici e commerciali mi permetto una domanda provocatoria. Perché l'Ice piuttosto che le mille ingessate strutture facenti capo al Ministero delle politiche agricole non prendono nota di questi eventi e magari ne ricalcano i processi operativi?

Giuseppe Cremonesi





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