PRODOTTI Nasce in Valtellina
la Carta del Nebbiolo Parte dalla Valtellina la riscossa del Nebbiolo, uno dei grandi 5 vini rossi del mondo, che ha trovato da secoli il suo habitat ideale nei terrazzamenti scoscesi di questa vallata alpina. A unire produttori di 4 continenti , e a farli convergere a Sondrio per una densissima due giorni di incontri, convegni, banchi dassaggio, è stato Consorzio vini di Valtellina, ideatore di "Nebbiolo Grapes", convention internazionale che ha messo fianco a fianco circa 250 vini Nebbiolo presentati da un'ottantina di produttori, significativo spaccato del meglio della produzione mondiale di questo vino dal grande carattere, che in Italia porta il nome di Barolo e Barbaresco (portabandiera piemontese) e Sfursat (massima espressione dell'enologia valtellinese). Centinaia - tecnici, studiosi, ma anche semplici appassionati- i partecipanti agli appuntamenti. Da Sondrio è partita la prima Carta del Nebbiolo, che percorrerà tutto il mondo, dall'Italia all'Australia, dal Sudafrica agli Usa, dal Messico alla Svizzera e unirà le circa 1500 aziende produttrici di questo vino. "Nebbiolo Grapes - commentano il presidente del Consorzio Casimiro Maule e il direttore Carlo Panont - grazie alle adesioni dei produttori italiani (in primis, i piemontesi) e stranieri e agli importanti contributi scientifici dei convegni è diventata da convention un progetto internazionale di largo respiro, che raccoglierà contributi scientifici e produttivi, studi e promozione. I primi risultati del monitoraggio internazionale e i dettagli della Carta saranno presentati al Vinitaly di Verona, concrete proposte operative saranno messe a punto per il Salone del Gusto di Torino, la prossima grande Convention internazionale già fissata per il 2006". Più di 2500 le presenze al banco d'assaggio allestito nelle ristrutturate cantine centenarie dell'ex Enologica Valtellinese destinate ad accogliere il Museo del vino di Sondrio, e serviti da trenta sommeliers dell'Ais, apprezzatissime le relazioni che per due giorni ricercatori, docenti universitari ed enologi hanno tenuto in sale gremite (500 gli accrediti via Internet alla convention): questi i primi numeri della manifestazione, a dimostrazione del suo successo, dedicata all'antico e prezioso vitigno che da secoli impreziosisce i terrazzamenti del versante retico della Valtellina. Il confronto a tutto campo proposto da Nebbiolo Grapes, si è tradotto in un'amichevole sfidae al tempo stesso in un grande viaggio promozionale. Secondo Giacomo Mojoli, vicepresidente internazionale di Slow Food, il convegno ha avuto il pregio di mettere una realtà come quella valtellinese all'interno di un contesto internazionale, pur permettendole di valorizzare e salvaguardare la propria identità. "Il confronto con ciò che accade nel resto del mondo - ha sottolineato Mojoli - non può che giovare all'innalzamento qualitativo dell'esperienza professionale dei nostri produttori, che a loro volta possono dare grandi contributi nel quadro della globalizzazione dei mercati". Significativa la dichiarazione del presidente del Consorzio del Barolo, Giovanni Minetti. Nel suo intervento al convegno di sabato nella sala consiliare della Provincia ha rimarcato: "Oggi la Valtellina è avanti, anche rispetto a noi, poichè qui, le autorità politiche ed amministrative hanno fatto quadrato attorno al Consorzio aiutando la promozione con un grande sforzo ed impegno economico". Il presidente del Consorzio vini di Valtellina, Casimiro Maule ed il direttore Carlo Alberto Panont sono concordi nel definire il NebbioloGrapes, dopo tre giorni di impegnativo lavoro, non più un'originale idea, ma una certezza e un progetto che si svilupperà a livello internazionale nei prossimi anni.
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