PRODOTTI

MELA VERONESE: PIÙ UNITARIETÀ PER AGGIUNGERLE VALORE

"Ribadisco che a mio avviso serve un'unica, forte e ben strutturata iniziativa promozionale per valorizzare la produzione veronese di mele, mentre la frammentazione e la dispersione di iniziative anche meritorie e di tradizione rischia di avere ben scarsi effetti in un mercato che chiede un'offerta organizzata". Lo afferma l'assessore all'agricoltura del Veneto Giancarlo Conta, riferendosi alle polemiche e alle levate di scudi di qualche amministrazione comunale ad una sua recente proposta di un'unica festa provinciale della mela, che avrebbe potuto trovare sede in un comune diverso. "Sapevo bene di gettare un sasso in uno stagno poco tranquillo, di lanciare una provocazione, rispetto ad affermazioni che da più parti mi sono giunte circa il fatto che non ci sarebbero questioni di campanile. Le reazioni ci sono state e i campanili evidentemente non sono affatto sopiti, mentre la mela veronese è in sofferenza da anni e con essa i produttori, a scapito di produzioni meno forti e consistenti. Sto parlando - aggiunge Conta - di una produzione che si quantifica nella sola provincia di Verona in 1.878.018 quintali nel 2002, che sono scesi a 1.501.968 quintali nel 2003 e che quest'anno dovrebbe assestarsi su 1.503.320 quintali, il che significa quasi il 72 per cento dell'intera produzione veneta di mele e il 7,5 per cento dell'intera produzione nazionale, valutata per l'anno corrente in 20.151.599 quintali. Bene, rispetto a questo è bene che i campanili facciano un passo indietro. Discutiamone, ma diamo unitarietà al nostro prodotto, nell'interesse dei produttori agricoli e del buon nome delle produzioni veronesi e, in questa caso, della "mela di Verona", rispetto alla quale anche tutte le comunità locali avrebbero da guadagnare se si presentassero assieme all'interno di un unico percorso".

Marina Furian

marina.furian@regione.veneto.it


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