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ENTI E
MINISTERI
COME CAMBIANO I CONTROLLI SUL VINO DI QUALITA’
Marco Pallanti, nuovo Presidente del Consorzio Vino Chianti
Classico, esprime soddisfazione a seguito della pubblicazione del nuovo
decreto sulla vigilanza e il controllo dei VQPRD. Garanzia di qualità
e tracciabilità del prodotto, due punti a favore del consumatore
finale.
Le buone notizie rischiano sempre di passare
in secondo piano specialmente se riportano accadimenti avvenuti nei mesi
vacanzieri.
Così, forse, potrà essere sfuggita ai più la pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale del 17 agosto u.s. del decreto che conclude la
fase sperimentale della delibera “Erga Omnes”, rendendola
definitiva.
Il provvedimento iniziale pubblicato nel luglio 2003 investiva in fase
sperimentale 28 consorzi, tra i quali quello del Vino Chianti Classico,
dell’incarico di “autentici controllori” della denominazione.
‹Questo comportò – afferma Marco Pallanti, neo-eletto
presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, una immediata definizione
da parte nostra di un preciso e meticoloso Piano dei Controlli, approvato
dal Ministero, e successivamente la costituzione di un efficiente apparato
ispettivo teso a verificare, nel più breve tempo possibile, l’effettiva
capacità produttiva del vino Chianti Classico›.
‹In base al piano dei controlli, i dati presi sul campo ed in cantina
– continua Pallanti - vengono confrontati sia con le denunce di
produzione e di giacenza che con l’albo dei vigneti e, qualora non
trovino corrispondenza, vengono corretti in funzione della reale situazione
di campagna. La conclusiva immissione in un database del Consorzio li
rende verificabili in qualsiasi momento›.
Con il nuovo decreto il Ministero ha definitivamente riconosciuto l’efficacia
dei controlli effettuati dai consorzi incaricati in via sperimentale,
sia in termini di snellimento delle procedure che di certezza dei dati
e aggiornamento degli albi di produzione ma soprattutto di rintracciabilità
del prodotto. Il decreto infatti, oltre a confermare gli incarichi per
i 28 consorzi già autorizzati, riapre anche i termini di presentazione
di domande da parte di altri consorzi.
‹Il provvedimento varato – sottolinea Pallanti - permette
di dare immediatamente risposta alle esigenze di tutela e trasparenza
di una delle più importanti filiere del “made in Italy”
di qualità: in pratica oggi è possibile risalire dalla bottiglia
al produttore o imbottigliatore. Il consumatore tramite il numero impresso
sulla fascetta della DOCG che, nel caso del Chianti Classico, riporta
anche il tradizionale marchio del Gallo Nero, potrà presto ottenere
varie informazioni sul prodotto, come le analisi chimiche e organolettiche
del vino, il numero di bottiglie prodotte e varie informazioni sul produttore›.
‹Indubbiamente l’attività di controllo – continua
il Presidente - è una operazione che, date le dimensioni del territorio
del Chianti Classico, richiede molto tempo. Ad oggi sono stati controllati
infatti circa 2000 ha di vigneto, pari a circa un terzo della superficie
totale ed è perciò che, al fine di accelerare ulteriormente
i tempi, il Consorzio ha intenzione di incrementare il personale ispettivo›.
Il decreto pone anche fine alla polemica intorno ai cosiddetti “controllori-controllati”
individuando nell’Ispettorato centrale della repressione frodi l’autorità
preposta a vigilare sull’attività di controllo dei consorzi.
Conclude soddisfatto Pallanti: ‹In un momento storico in cui la
tecnologia sta cercando di sopperire alla mancanza di originalità
con artifici da bevanda (vedi l’aromatizzazione con trucioli vari)
noi garantiamo al consumatore che sceglie un Chianti Classico di portarlo
realmente ad aprire una finestra sul nostro splendido paesaggio. E’
un viaggio nel bicchiere che parla di cultura e di tradizione, come pochissimi
altri vini del mondo possono vantare, e per questo è nostro ineludibile
compito difenderne e garantirne la qualità›.
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