ENTI E MINISTERI

Più qualità e sicurezza per l’olio d’oliva italiano
Accordo tra l’Associazione Italiana Frantoiani Oleari e DNV per promuovere la certificazione ISO 22005 di rintracciabilità di filiera nelle aziende olearie. Il progetto coinvolgerà oltre 100 imprese associate su tutto il territorio nazionale

Valorizzare la qualità e l’identità dell’olio d’oliva italiano offrendo maggiori garanzie ai consumatori sulla sicurezza del processo produttivo lungo tutta la filiera e sulla provenienza della materia prima. E’ l’obiettivo dell’accordo siglato tra l’Associazione Italiana Frantoiani Oleari (AIFO) e l’organismo internazionale DNV (Det Norske Veritas, uno dei principali organismi di certificazione a livello mondiale e presente in 100 Paesi), che porterà alla certificazione di oltre 100 aziende associate in tutta Italia secondo la nuova norma ISO 22005:2007 per la rintracciabilità di filiera agroalimentare in ottemperanza al Reg. Ce 2080/2005. L’accordo con AIFO è particolarmente significativo perché rappresenta la prima iniziativa intrapresa da DNV a livello mondiale per l’applicazione su larga scala dell’ISO 22005 nel settore olivicolo. L’AIFO infatti, intende elaborare dei sistemi certificati di rintracciabilità e sicurezza alimentare, e predisporre dei sistemi innovativi di etichettatura.
Il progetto, finanziato con il contributo della Comunità Europea e dell’Italia, permetterà alle aziende che vi aderiranno di dimostrare, ai consumatori e a tutti gli stakeholder, il proprio impegno per la qualità e sicurezza del prodotto e garantire l’affidabilità dei propri fornitori. La certificazione di rintracciabilità, infatti, permette di identificare e tenere traccia di ogni aspetto dell'attività degli operatori coinvolti nel processo, dall'azienda agricola fino alla tavola dei consumatori, documentando in modo trasparente la storia o la provenienza di un prodotto o delle sue componenti principali, all’interno di una singola azienda e lungo l’intera filiera. Le verifiche da parte di DNV – che ha già avviato alcuni progetti pilota - si svolgeranno sia presso le imprese, con la valutazione dei sistemi di rintracciabilità aziendale e della loro applicazione a tutte le fasi della produzione - dal conferimento delle olive alla spremitura, fino ad arrivare al confezionamento ed alla vendita del prodotto finito – sia presso la stessa sede AIFO, in modo da verificarne le attività di controllo e supporto agli associati che aderiranno al progetto.
In particolare, il processo di implementazione e certificazione della rintracciabilità in questo settore presuppone che siano individuati i passaggi più critici, cioè le fasi in cui l'identità del prodotto è potenzialmente a rischio, e le metodologie per eseguire il bilancio massa generale (ad esempio, dato un certo numero di piante di olivo, in una certa zona e per una data annata, la stima di bottiglie di olio extravergine d'oliva producibili dovrebbe essere ragionevolmente vicina al numero di bottiglie effettivamente prodotte, almeno come limite massimo). Un ruolo essenziale è svolto dal “coordinatore” della filiera, quale snodo principale delle informazioni raccolte lungo le fasi di raccolta e produzione, al fine di controllare la corretta applicazione e l'efficacia delle regole stabilite per la gestione della rintracciabilità.
In una fase di confusione all’interno del settore alimentare, dell’olio di oliva in particolare, che coinvolge tanto i produttori quanto i consumatori , AIFO ritiene che investire risorse ed energie in termini di trasparenza sul prodotto sia oggi, più che mai, necessario ed importante.
“L’obbiettivo essenziale è valorizzare e rendere conoscibile al pubblico il lavoro che il frantoio compie ogni anno, come produttore di olio extra vergine di oliva. Un percorso che inizia con il controllo in campo delle olive e arriva fino alla bottiglia.Una tracciabilità di fatto che, adesso, assume valore di certificazione” ha affermato Piero Gonnelli Presidente AIFO. “La certificazione di rintracciabilità rappresenta un’opportunità per chi opera lungo tutta la filiera agroalimentare di salvaguardare e promuovere la tradizione e la tipicità dei prodotti, oltre a rispondere alle aspettative dei consumatori sul piano della qualità e della sicurezza. L’accordo tra AIFO e DNV si muove in questa direzione e contribuirà a valorizzare una produzione di punta del settore agroalimentare italiano”, ha commentato Davide Busani, Food Sector Manager di DNV Italia.
LA NORMA. Lo standard ISO 22005:2007 “Rintracciabilità nell'ambito della filiera agroalimentare e della filiera per la produzione di mangimi”, fornisce il quadro di riferimento per la realizzazione di un sistema di rintracciabilità in grado di conseguire molteplici obiettivi quali, ad esempio: determinare la storia od origine del prodotto e facilitarne eventualmente il richiamo e/o il ritiro; identificare le organizzazioni responsabili nella filiera alimentare; facilitare la verifica di specifiche informazioni relative ai prodotti; comunicare informazioni ai consumatori e agli stakeholder coinvolti. L’ISO 22005 rappresenta l’evoluzione, a livello internazionale, delle norme italiane UNI 10939:01 “Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari” e UNI 11020:02 “Sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari”, di cui recepisce l’impostazione e i contenuti principali.


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