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ENTI E
MINISTERI
Semaforo verde per i primi tre programmi di
sviluppo rurale
La Commissione europea ha approvato oggi i primi tre dei 118 programmi
di sviluppo rurale (PSR) intesi a migliorare la competitività del
settore agricolo dell’UE, a preservare l’ambiente rurale e
il clima e a rafforzare il tessuto economico e sociale delle comunità
rurali nel periodo fino al 2020. Ai 118 programmi pluriennali, che saranno
attuati a livello nazionale o regionale, è assegnata una dotazione
unionale complessiva di 95,6 miliardi di EUR da parte del Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per il periodo 2014-2020, cui
si aggiungeranno finanziamenti nazionali, regionali e privati. Oltre a
quelli odierni – i PSR di Danimarca, Polonia e Austria – altri
sei programmi[1] saranno adottati entro la fine dell’anno, per uno
stanziamento complessivo di oltre 20 miliardi di EUR.
Phil Hogan, Commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale,
ha dichiarato:
“Oltre ad ospitare il settore agricolo e numerose altre attività,
le nostre zone rurali ci offrono posti di lavoro, possibilità di
svago e di riposo, bellezze naturali e luoghi gradevoli in cui vivere
e lavorare. Hanno però bisogno di sostegno per sviluppare appieno
il loro potenziale, e questo è precisamente l’obiettivo della
prossima generazione di programmi di sviluppo rurale. I primi tre programmi
approvati oggi, insieme ai sei che seguiranno la settimana prossima, rappresentano
circa il 22% della spesa finanziata dal bilancio dell’UE a favore
dello sviluppo rurale. Entro Pasqua si prevede lo stanziamento di quasi
un terzo degli importi destinati ai programmi.
Uno dei principali punti di forza del nostro concetto di sviluppo rurale
è che, sulla base di sei priorità fondamentali, spetta ai
singoli Stati membri o alle singole regioni definire i programmi più
consoni alla loro situazione. Non mancano gli esempi positivi di questa
strategia: si pensi al programma polacco, che prevede la creazione di
oltre 22 000 posti di lavoro, un sostegno agli investimenti per circa
200 000 aziende agricole e la creazione di circa 1 800 associazioni
di produttori.
In Danimarca l’accento è posto sulla necessità di
promuovere l’innovazione, con l’obiettivo di creare quasi
1 000 “posti di lavoro verdi”, raddoppiare la superficie
destinata all’agricoltura biologica e investire nelle pratiche agricole
rispettose dell’ambiente.
In Austria la priorità va alle problematiche ambientali e climatiche:
il programma punta ad instaurare una gestione atta a preservare e rafforzare
la biodiversità per oltre l’80% delle superfici agricole,
a offrire possibilità di formazione a più di 600 000
agricoltori e a far si che oltre la metà della popolazione rurale
possa fruire di servizi più efficienti, come la banda larga ad
alta velocità.
Come dimostra il mio paese nativo, l’Irlanda, un settore agricolo
dinamico e moderno può costituire un motore per la crescita economica
e l’occupazione, in particolare nelle zone rurali. I programmi di
sviluppo rurale cofinanziati dall’Unione offrono agli Stati membri
e alle regioni la chiave per liberare tale potenziale.”
Contesto
Nell’ambito dello sviluppo rurale, 2º pilastro della politica
agricola comune, l’Unione europea mette a disposizione degli Stati
membri una dotazione finanziaria che è gestita a livello nazionale
o regionale nell’ambito di programmi pluriennali cofinanziati. In
totale sono previsti 118 programmi per l’insieme dei 28 Stati membri.
Il nuovo regolamento sullo sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 stabilisce
sei priorità in campo economico, ambientale e sociale, sulla cui
base i programmi nazionali definiscono precisi obiettivi. Inoltre, per
favorire il coordinamento degli interventi e massimizzare le sinergie
con gli altri Fondi strutturali e di investimento europei (SIE), con ogni
Stato membro è stato concluso un accordo di partenariato che ne
delinea la strategia generale per gli investimenti strutturali finanziati
dall’UE.
[1] Entro la fine del 2014 è prevista
l’adozione del piano della Finlandia (continentale) e del Portogallo
Continente, nonché di quattro piani della Germania (il quadro di
riferimento nazionale, la rete rurale tedesca e i programmi regionali
dei Land Sassonia e Sassonia-Anhalt).
(http://europa.eu)
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