ENTI E MINISTERI

Nuovi prodotti alimentari: moratoria su nanomateriali e etichette per la carne clonata

Nuovi prodotti alimentari e clonazione. La Commissione Ambiente dell’UE ha approvato questo lunedì una nuova procedura di autorizzazione semplificata per i nuovi prodotti alimentari. Gli eurodeputati hanno però modificato il testo e hanno proposto una moratoria sull’uso dei nanomateriali negli alimenti, sulla base del principio di precauzione.
Hanno inoltre aggiunto disposizioni per l’etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari clonati, come comunica il Parlamento Europeo. Il progetto di legge è stato approvato con 57 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni. Stabilisce termini e definizioni per l’intero processo di immissione sul mercato di un nuovo prodotto alimentare.
Per quanto riguarda la moratoria sui nano-alimenti, gli eurodeputati ritengono che le tecnologie emergenti nei processi produttivi alimentari possono avere un impatto importante sulla sicurezza. A loro parere, dunque, gli alimenti i cui processi di produzione richiedono una valutazione dei rischi, tra cui includiamo i nanomateriali, non devono essere autorizzati fino a quando non risultino approvati dall’Efsa.
In linea con il principio di precauzione, ogni nuovo prodotto alimentare dovrebbe essere oggetto di monitoraggio post-commercializzazione. I deputati hanno anche modificato la definizione esistente di nanomateriali, per portarla in linea con le raccomandazioni dell’Efsa. Secondo gli europarlamentare, la soglia del 10% di nanoparticelle è sufficiente per qualificare un ingrediente alimentare come “nano”, rispetto al 50% proposto dalla Commissione Europea.
I deputati europei chiedono inoltre l’etichettatura dei prodotti ottenuti tramite la clonazione animale per informare il consumatore finale. Inoltre gli Stati membri dovrebbero essere autorizzati a vietare un nuovo alimento in modo temporaneo se nuove informazioni suggerissero che possa rappresentare un rischio per la salute umana o l’ambiente. La Commissione Europea dovrebbe dunque esaminare tali ragioni di preoccupazione.
Gli alimenti tradizionali provenienti da Paesi terzi dovrebbero essere autorizzati sul mercato UE solo dopo che il loro consumo si sia dimostrato sicuro per almeno 25 anni. Presto verranno avviati i negoziati con il Consiglio dei Ministri, che deve ancora adottare la propria posizione negoziale.
(Marta Albè - www.greenbiz.it)

 


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