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MINISTERI Restano ancora da recuperare 422 milioni di euro Il ministro Martina: un fondo per gli allevatori virtuosi A marzo finisce l’era delle
quote latte, cominciata nel 1983. E in Europa si sta già discutendo
su quale potrà essere la nuova politica in questo settore che sostituirà
quel regime. Eppure l’Italia si trascina - tra l’indifferenza
di tutti i partiti, la complice responsabilità delle istituzioni,
e per diversi anni anche l’appoggio diretto della Lega ai «disobbedienti»
- una lunghissima vicenda che finalmente pare avviarsi a conclusione.
Le cartelle esattoriali partiranno a gennaio. Raggiungeranno quel migliaio
di allevatori, quasi tutti in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, che
non hanno ancora versato le multe per l’inosservanza delle quote.
«Si tratta di recuperare ancora 422 milioni di euro che lo Stato
italiano ha già pagato all’Europa», dicono al ministero
dell’Agricoltura. Per sostenere gli allevatori che si sono messi
in regola con il pagamento delle multe, il ministro Maurizio Martina ha
ottenuto dall’esecutivo di proporre nella legge di Stabilità
un emendamento con il quale si costituisce un Fondo latte di qualità.
Al Fondo, che destina 108 milioni nel triennio 2015-2017, anche se solo
8 nel primo anno e 50 per ciascuno dei seguenti, potranno accedere tutti
gli allevatori «virtuosi». Per avere i finanziamenti, il ministero
chiede ai produttori anche uno sforzo in termini di qualità: un
miglioramento del benessere degli animali, una diminuzione degli antibiotici
somministrati, un rafforzamento della sicurezza alimentare. Alle imprese
che aderiscono al piano, sarà concesso un contributo fino a un
massimo di 15 mila euro per le aziende agricole e fino a 200 mila per
quelle che operano anche nella trasformazione e commercializzazione del
latte.
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