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ENTI E
MINISTERI
L'Ue conferma: i singoli Stati potranno vietare gli Ogm
Nuovo ok del Parlamento europeo. Inserito
anche il "criterio ambientale" tra le motivazioni del divieto.
La soddisfazione di Coldiretti: 8 italiani su 10 sono contrari al biotech
nei campi
I singoli Stati europei potranno vietare la coltivazione di Ogm sul proprio
territorio, anche se autorizzata a livello europeo
La Commissione ambiente del Parlamento europeo ha dato il via libera alla
nuova normativa che prevede la possibilità, per i 28 Stati membri,
di limitare o bandire la coltivazione di Ogm sul proprio territorio, anche
se autorizzata a livello europeo.
Il Parlamento europeo si esprime per la prima volta anche sulla possibilità
di vietare la coltivazione di Ogm sulla base di "criteri ambientali".
Tra gli emendamenti approvati dall’Europarlamento si segnala l’ampia
serie di fattori che possono risultare alla base della decisione del divieto
da parte degli Stati e che possono riguardare obiettivi di politica ambientale,
degli impatti socioeconomici, dell’uso del suolo e dell’ordine
pubblico. Nel corso della procedura di autorizzazione di un Ogm ogni Stato
potrà, dunque, pretendere di adeguare la portata geografica del
divieto di coltivazione senza, tuttavia, dover trattare con l’impresa
multinazionale titolare del brevetto, com’era previsto nella proposta
iniziale. La richiesta dello Stato viene comunicata alla Commissione ed
è automatica.
"Questo - nota la Coldiretti - significa il pieno recupero della
sovranità allo Stato mentre, sulla base delle procedure europee
in vigore, dovranno essere presi in considerazione anche effetti a lungo
termine degli Ogm sulla salute umana e sull’ambiente, con un deciso
rafforzamento del principio di precauzione".
“La nostra posizione – spiega Giovanni La Via, presidente
della Commissione Ambiente, sanità e sicurezza alimentare del Parlamento
europeo - è quella di lasciare agli Stati membri la facoltà
di decidere se coltivare o meno gli Ogm, ma nello stesso tempo, c’è
la necessità di essere forti nei confronti della Corte di Giustizia.
Dobbiamo avere una posizione giuridica inappuntabile, per questo serve
una nuova regolamentazione, ma si deve anche stabilire in quali casi si
può bandire da uno Stato membro la coltivazione degli Ogm”.
“Dobbiamo costruire la normativa insieme - continua La Via
- e dobbiamo blindarla bene rispetto ai trattati esistenti”.
Ci sono molti punti aperti, che verranno affrontati durante il negoziato,
che si aspetta possa essere concluso entro la fine dell'anno.
Tra di essi, quelli legati alla possibile contaminazione trasfrontaliera
tra Stati che consentono o vietano la coltivazione e la gestione della
fase autorizzativa della coltura.
"Le posizioni di Consiglio e Parlamento sono differenti ma non lontanissime
- conclude La Via - Abbiamo deciso, insieme alla presidenza italiana del
Consiglio di farne un tema prioritario del semestre, e ci incontremo il
25 novembre a Strasburgo per trovare già i primi compromessi".
La soddisfazione di Coldiretti
"L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno
l’Italia finalmente sicura da ogni contaminazione di Ogm a tutela
della straordinaria biodiversità".
Con queste parole ha accolto la notizia il presidente della
Coldiretti Roberto Moncalvo, ricordando che quasi 8 italiani su 10
(76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi.
(http://agronotizie.imagelinenetwork.com)
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