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MINISTERI
Italia-Ue, conto amaro: saldo negativo per 22 miliardi in 5 anni
Per l’Italia il conto dell’Europa è piuttosto amaro:
un saldo negativo tra entrate e contributi per 22 miliardi in 5 anni.
Con Germania e Olanda, l’Italia è uno dei principali Paesi
dell’Unione a contribuire al bilancio comunitario, soprattutto in
base a quanto incassa sotto forma di aiuti regionali e per l’agricoltura.
Con l’ingresso nell’Unione di Paesi ex socialisti sono cambiate
molte priorità per i fondi di sviluppo e i vecchi Stati hanno ricevuto
meno, una situazione che l’Italia vorrebbe riequilibrare nel corso
del negoziato di giovedì a Bruxelles. Spiega il Corriere della
Sera:
L’Italia dal 2007 al 2011 ha già lasciato in Europa 22 miliardi
di euro, solo due meno della Francia, che ha però un reddito nazionale
superiore di un quarto al nostro, e di cinque miliardi in meno rispetto
al Regno Unito (che ha un Pil maggiore del 10%). Ventidue miliardi in
cinque anni, una cifra più o meno equivalente al gettito atteso
dall’Imu, tanto per avere un ordine di grandezza: oggettivamente
non è un bel risultato.
E l’Italia? Anche per effetto dell’accordo del 2005, i governi
di Romano Prodi e poi (dal maggio 2008) ancora di Berlusconi si sono visti
raddoppiare in un anno il conto di Bruxelles. Nel 2007 il «saldo
operativo» tra versamenti (escluse le spese per l’amministrazione)
e fondi provenienti dalla Ue era ancora fermo a 2 miliardi di euro. Meno
della Germania (7,4), della Francia (2,9), del Regno Unito (4,1), persino
meno dell’Olanda (2,8). Nel 2008, invece, eccoci proiettati al secondo
posto della classifica dei «contributori netti» della Ue.
L’Italia già in crisi, l’Italia indebitata, l’Italia
della crescita asfittica, usciva ammaccata anche dalle cifre sul bilancio
europeo: il «saldo operativo» toccava 4,1 miliardi di euro
proiettandoci al secondo posto nella classifica dei contributori netti,
dietro la Germania (8,7) e davanti a Francia (3,8) oltre a Olanda (2,6)
e Regno Unito (0,8). Da lì in poi, nel giro di altri tre anni,
il «saldo operativo» è salito fino a 5,9 miliardi del
2011: in termini relativi abbiamo recuperato sulla Francia (6,4 miliardi),
ma siamo ancora alle spalle del Regno Unito (5,5 miliardi).
(http://www.blitzquotidiano.it)
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