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ENTI E
MINISTERI
Agricoltura: su riforma ultimatum Parlamento a governi Ue
De Castro, non decideremo ultima
notte. La Via, 27 devono negoziare
Il Parlamento europeo lancia un ultimatum ai governi dell'Ue: ''Non accoglieremo
l'invito del Consiglio di partecipare alla sessione ministeriale del 24
giugno a Lussemburgo per decidere in quel momento la riforma della Politica
agricola, se nelle prossime ore, nei prossimi giorni, non emergeranno
risultati concreti dalle trattative in corso''. Infatti, ''a tre settimane
dai lavori ministeriali e dopo 24 round di negoziati - ha spiegato il
presidente della commissione Agricoltura del Parlamento, Paolo De Castro,
a nome dei negoziatori presenti - ''non abbiamo registrato alcun accordo
politico'', e ''non intendiamo raggiungerlo l'ultima notte''.
Anche Giovanni La Via (Pdl), relatore del Parlamento per il finanziamento,
la gestione e il monitoraggio della Pac, ha lanciato: ''il Consiglio deve
negoziare e non irrigidirsi sulle sue posizioni''. Prima della riunione
informale di Dublino a fine maggio - ha poi ammesso - ''ero moderatamente
ottimista sulla possibilità di chiudere in tempi brevi. Ora, data
la rigidità del Consiglio, devo constatare l'aumento delle difficoltà
nei negoziati e quindi di una loro conclusione entro fine giugno'', quando
scade il semestre di presidenza irlandese.
De Castro assicura poi che ''tutti i gruppi politici hanno ribadito la
loro determinazione a far valere la volontà espressa nel mandato
ricevuto dall'Assemblea europea. Ci sono questioni vitali su cui non possiamo
cedere - ha sottolineato - parlando del futuro dei giovani in agricoltura,
delle piccole imprese, delle condizione sulla convergenza degli aiuti
Ue all'interno dello stesso stato membro, della salvaguardia delle colture
arboree''. Ma anche - ha aggiunto La Via - ''sui temi inerenti le Agenzie
di pagamento degli aiuti, il sistema di allerta, le sanzioni legate agli
aiuti verdi su cui il Consiglio ha posto un veto''. Il Parlamento - hanno
concluso all'unisono - è disposto a lavorare 7 giorni su sette
e 24 ore, ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. (www.ansa.it)
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