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ENTI E
MINISTERI
PAN - Piano pesticidi
16 associazioni condividono priorità e
proposte del piano nazionale sui pesticidi per la difesa della salute
di tutti i cittadini, la tutela dell’ambiente e la sicurezza
alimentare
Un ampio schieramento di associazioni ha
risposto alla consultazione pubblica indetta dal Ministero delle Politiche
Agricole, dell’Ambiente e della Salute sul Piano d’Azione
Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Il documento unitario, presentato nel convegno tenutosi a dicembre da
un ampio schieramento composto da 16 organizzazioni tra cui AIAB, Associazione
per l’Agricoltura Biodinamica, Fai, Firab, Federbio-UpBio, ISDE-Medici
per l'Ambiente, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mdc, Pro Natura-Federazione
Nazionale, SIEP, Slow Food Italia, TCI, Unaapi, WWF non è
rimasto nel cassetto ma ha prodotto un primo risultato. Un pacchetto di
emendamenti su tematiche condivise che mettono in primo piano obiettivi
fondamentali, d’interesse per l’intera collettività
a partire dalla salute dei cittadini e degli agricoltori, alla qualità
dell’ambiente e delle aree rurali, alla sicurezza alimentare.
“Il PAN deve esprimere molta più determinazione nel
perseguire obiettivi di sostenibilità e salubrità della
produzione agroalimentare e della gestione delle risorse naturali –
afferma Maria Grazia Mammuccini portavoce del tavolo delle 16 organizzazioni
– . Aderiamo all’esercizio di emendarne il testo, come indicato
dalla consultazione, me restiamo esigenti e vigili nella sua implementazione
che coinciderà con la prossima Legislatura che auspichiamo molto
più attenta e sensibile sui temi della qualità ambientale
e dell’alimentazione”.
Sette i punti sui quali si sono concentrate le proposte di emendamento
al Piano d’Azione Nazionale:
1- Il Piano deve definire obiettivi strategici, quantitativi da perseguire
attraverso il prossimo periodo di programmazione della PAC e non il contrario
e cioè attendere la PAC per definire
gli obiettivi del piano.
2- Rendere evidente la priorità della difesa della salute di tutti
i cittadini con particolare attenzione ai soggetti vulnerabili come i
bambini e ai soggetti più esposti a rischio come gli agricoltori.
3- Evitare l’uso dei fitofarmaci nelle aree non agricole (rete viaria
,ferroviaria, parchi pubblici etc..) a tutela degli spazi fruiti dai cittadini
e in particolare dai soggetti più vulnerabili
4- Ridurre drasticamente l’uso di fitofarmaci per tutelare gli ambienti
acquatici e la salubrità dell’acqua potabile
5- Tutelare le produzioni biologiche attraverso l’obbligo per le
aziende che effettuano trattamenti d’ informare gli agricoltori
biologici e biodinamici confinanti
6- Tutelare la biodiversità e favorire la conversione al biologico
nelle aree protette prevedendo entro 5 anni dall’approvazione del
piano il divieto di utilizzo dei pesticidi nei siti Natura 2000
7- Investire strategicamente in Ricerca e Monitoraggio anche al fine d’
identificare: le sostanze da eliminare in via prioritaria, i potenziali
rischi per la salute umana e per l’ambiente e gli
effetti relativi al multiresiduo
“In primo luogo - affermano le organizzazioni - il Piano d’Azione
Nazionale deve individuare obiettivi quantitativi di riduzione dell’impiego
di pesticidi che devono essere semplici, misurabili e accompagnati da
indicatori efficaci e monitorabili. Per noi le proposte prioritarie inserite
nei nostri emendamenti sono quelle di portare ad almeno il 20% della Superficie
Agricola Utilizzata nazionale le superfici coltivate con il metodo dell’agricoltura
biologica e biodinamica che notoriamente non fanno uso di prodotti chimici
di sintesi e la riduzione di non meno dell’80% delle vendite
di prodotti fitosanitari con sostante attive classificate come pericolose
per la salute umana e l’ambiente. Questi obiettivi, da raggiungere
nei 5 anni di operatività del Piano, possono essere sostenuti con
le risorse del prossimo periodo di programmazione della PAC ma non il
contrario, non si può infatti attendere la PAC per definire gli
obiettivi”.
“Questo è l’approccio necessario per mettere in primo
piano la difesa della salute di tutti i cittadini a partire dai soggetti
più vulnerabili come i bambini e di quelli più esposti al
rischio come gli agricoltori – proseguono le 16 sigle –. A
questi obiettivi sono orientati una serie consistente di emendamenti come
il divieto di usare pesticidi nelle aree non agricole (rete viaria, ferroviaria,
parchi pubblici etc..) a tutela degli spazi fruiti dai cittadini o la
drastica riduzione nelle aree vulnerabili per tutelare gli
ambienti acquatici e la salubrità dell’acqua potabile”
“Inoltre è per noi prioritario l’obbligo per le aziende
che effettuano trattamenti d’ informare gli agricoltori biologici
e biodinamici confinanti, sostenere la conversione al biologico nei siti
Natura 2000 prevedendo in queste aree, entro 5 anni dall’approvazione
del piano, il divieto di utilizzo dei pesticidi ai fini della tutela della
biodiversità. Infine, non certo per importanza - concludono
le associazioni – è prioritario investire in ricerca e monitoraggio
per identificare le sostanze da eliminare in via prioritaria, i potenziali
rischi per la salute umana e per l’ambiente e in particolare gli
effetti relativi al multi residuo”.
(www.aiab.it)
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