ENTI E MINISTERI

Valutazione delle misure di Politica agricola comune applicate al settore vitivinicolo

Diffuso uno studio che analizza gli effetti delle misure contenute nella riforma dell’OCM vino del 2008 ed esamina un periodo che va dal 2001 al 2011, coprendo 18 Stati membri.
La Dg Agri ha diffuso un report dal titolo “Valutazione delle misure di Politica Agricola Comune applicate al settore vitivinicolo”, sviluppato dalla società di consulenza COGEA in ottobre 2012. Lo studio analizza gli effetti delle misure contenute nella riforma dell’OCM vino del 2008 ed esamina un periodo che va dal 2001 al 2011, coprendo 18 Stati membri.

Le principali conclusioni del report sono le seguenti:
-A livello europeo, l’implementazione della riforma ha causato un calo del potenziale produttivo rispetto al periodo pre-riforma, ma il volume sul mercato non è calato in modo proporzionale. La superficie destinata alla viticoltura è diminuita del 4,6%, come conseguenza dell’implementazione del regime di estirpazione.
-Le misure di sostegno hanno avuto effetti positivi sul reddito degli agricoltori per quanto riguarda il pagamento unico e la distillazione di crisi, meno positivi in relazione alla vendemmia verde. Il regime di estirpazione ha compensato efficacemente la perdita di reddito dovuta alla cessazione della produzione quando le viti sono state sostituite da altre colture permanenti, ma non in altri casi.
-Le variazioni nel rendimento delle aziende sembrano legate solo in minima parte all’implementazione della riforma. Tuttavia, si riconosce un ruolo positivo alla ristrutturazione/riconversione dei vigneti ed alla promozione sui mercati dei paesi terzi.
-Il sistema di DOP/IGP istituito con la riforma ha favorito la produzione di vino con Indicazioni Geografiche nella maggior parte degli Stati membri, anche se l’armonizzazione con la nuova normativa ha creato alcune difficoltà.

In conclusione, lo studio raccomanda di:
-Rivedere i criteri che regolano la promozione sui mercati dei paesi terzi, per facilitare l’utilizzo dello strumento anche alle piccole aziende;
-Rendere più attraente l’uso di fondi mutualistici, che non sono stati messi in atto da nessuno Stato membro;
-Rivedere le norme per l’arricchimento, che potrebbero generare una distorsione della concorrenza tra aziende che possono utilizzare il saccarosio ed aziende cui è vietato;
-Considerare che la chiusura delle distillerie può provocare danni ambientali in aree in cui prodotti alternativi non sono di facile reperimento nel breve termine, o non sono economicamente sostenibili;
-Sviluppare una nuova segmentazione dei vini DOP/IGP, più in armonia con la percezione che i consumatori hanno del termine “qualità”;
-Controllare che il regime di pagamento unico non determini una distorsione della concorrenza;
-Migliorare il monitoraggio da parte degli Stati membri delle organizzazioni di produttori e delle organizzazioni interprofessionali; -Migliorare le procedure per la gestione della dotazione, per garantire maggiore flessibilità alle Autorità competenti.
(www.aiol.it)


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