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ENTI E
MINISTERI
EuVite fa "rete" con i vini e i sapori di Calabria
Successo di stampa e di operatori per la prima tappa promozionale
dell'associazione EuVite – costituita dalle cinque aziende vitivinicole
calabresi Librandi, Malaspina, Poderi Marini, Serracavallo e Statti –
nell'elegante cornice dello Starhotels Rosa Grand in Piazza Fontana.
«Nell’immaginario collettivo – ha esordito Nicodemo
Librandi, presidente dell’Associazione – la Calabria non è
percepita come una regione che produce vino. Si tratta di un vero e proprio
paradosso che Euvite vuole scardinare. In Calabria, infatti, non solo
la vite è presente da tempo immemore, ma è ricca di una
variabilità genetica notevole. Inoltre il territorio offre una
ricchezza di ambienti di coltivazione tali da permettere differenti espressioni
qualitative ai molti vitigni autoctoni della regione. Tutto questo, insieme
al livello qualitativo raggiunto da una buona parte dei vini regionali,
stenta a emergere e a essere recepito».
L’obiettivo di EuVite è dunque quello comunicare che la Calabria
produce vini di livello da annoverare a buon diritto nella rosa delle
migliori produzioni nazionali e di portare avanti il nome del territorio
di origine prima di quello dei marchi aziendali riuniti in associazione.
Il progetto di Euvite, realizzato in collaborazione con Edizioni L'Informatore
Agrario, si prefigge di aumentare la cultura del vino calabrese attraverso
numerose azioni mirate a coinvolgere diversi target, dalla stampa, agli
opinion leader di settore, fino agli enoappassionati.
In questo ambito i prodotti editoriali realizzati dalla casa editrice
veronese – accanto agli eventi di comunicazione e all’attività
di formazione - rappresentano uno strumento concreto di divulgazione delle
peculiarità della Calabria vitivinicola, comprese quelle delle
cinque aziende di EuVite e delle altre eccellenze agroalimentari, storiche
e culturali della regione.
«La ricerca sul patrimonio viticolo autoctono regionale –
ha proseguito Librandi – avviata una ventina di anni fa e con pochi
eguali in Italia, sta dando i suoi ultimi frutti: 8 cloni di Gaglioppo,
10 di Magliocco e 2 di Pecorello. Ma la ricerca continua con il saggio
dei portinnesti più adatti in particolare a uno dei cloni di Gaglioppo,
in collaborazione con il CRA di Conegliano (Treviso)». Dal vigneto
alla cantina, con studi specifici sulle migliori tecniche di vinificazione
degli autoctoni regionali, lo sguardo si allarga alla promozione dell’intero
territorio. «Abbiamo deciso di costituire una rete tra aziende
per comunicare i nostri valori più autentici e farli conoscere
in tutta Italia – ha aggiunto Alberto Statti. La Calabria è
spesso presentata come regione al centro di sperperi e malaffare. Oggi
vogliamo mostrarvi il nostro genuino spirito imprenditoriale, che ci porta
a guardare per il prossimo futuro alla realizzazione di una strada dei
sapori e dei vini di Calabria, per promuovere l'identità regionale
dei nostri vini e renderla visibile e riconoscibile dagli opinion leader
e dai viaggiatori».
E sempre proiettandosi in avanti, l’Associazione vuole aprirsi ad
altre aziende vitivinicole calabresi che ne condividano la filosofia.
Per la presentazione milanese, Euvite ha stretto una collaborazione con
Salvatore Murano, chef e patron della «Trattoria Max» di Cirò
Marina, in provincia di Crotone. La stampa ha così potuto degustare
i vini delle cantine di Euvite in abbinamento con le creazioni in puro
spirito "pitagorico", cioè essenziale e radicato alle
origini storiche del territorio, di uno chef che ama utilizzare prodotti
del territorio con cotture particolari, in acqua marina o con erbe tradizionali
come timo o curiose come gli aghi di pino. Il risultato, apprezzabile
al palato, è stato il trionfo di sapori tipici, tutti da riscoprire.
L’associazione Euvite, costituitasi
nel 2008, rappresenta la vitivinicoltura che nasce da uve e da un territorio
del tutto originale, promossa da un nucleo di aziende di diverse dimensioni,
collocate in aree differenti: Librandi di Cirò (Crotone), Malaspina
di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), Poderi Marini di San Demetrio
Corone (Cosenza), Serracavallo di Bisignano (Cosenza) e Statti di Lamezia
Terme (Catanzaro). Il progetto è in perfetta sintonia con l’opera
di recupero dei vitigni autoctoni e di riqualificazione della viticoltura,
valorizzando le caratteristiche specifiche dell’ambiente calabrese,
progetto stimolato dalla Regione Calabria dagli Anni Novanta per contrastare
gli effetti di una produzione di massa che aveva progressivamente incentivato
l’abbandono di vitigni storici a favore di quelli internazionali.
Per informazioni stampa:
Monica Sommacampagna
m.sommacampagna@informatoreagrario.it
Cell. 335.6244116
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