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Agricoltura, presentata la Carta universale dei diritti della terra coltivata
Il documento, presentato in
anteprima a Milano sarà poi illustrato integralmente al Forum e
sottoposto all'approvazione di associazioni agricole, ambientaliste e
naturaliste internazionali per avviare un percorso di condivisione che
porti alla ratifica formale della Carta nel corso di Expo 2015
Dignità, integrità, naturalità e fertilità:
sono i quattro principi fondamentali della prima Carta Universale dei
Diritti della Terra Coltivata, una delle proposte per Expo 2015 dell'European
Socialing Forum che il 15 maggio chiamerà a raccolta a Milano esperti
italiani e internazionali, tra cui Vandana Shiva, che si incontreranno
per condividere e discutere le nuove prospettive per uscire dalla crisi
attuale, in una giornata di riflessione e confronto sul “Socialing”,
un nuovo modello di sviluppo economico e culturale nato per dare una risposta
concreta ai cambiamenti in atto nella nostra società.
Il documento, presentato in anteprima a Milano sarà poi illustrato
integralmente al Forum e sottoposto all'approvazione di associazioni agricole,
ambientaliste e naturaliste internazionali per avviare un percorso di
condivisione che porti alla ratifica formale della Carta nel corso di
Expo 2015. "L’obiettivo finale - spiegano Andrea Farinet e
Giancarlo Roversi, che hanno curato la stesura del documento - è
trasformare Milano nella capitale mondiale della salvaguardia della terra
coltivata, fondando il Palazzo della Terra coltivata, la Banca dei Semi
e il Tribunale internazionale dei Diritti della terra coltivata”.
Il primo European Socialing Forum avrà l’obiettivo di definire,
attraverso il confronto diretto con i relatori e le best practice di alcune
tra le più importanti aziende italiane ed internazionali, le caratteristiche
dell’approccio “Socialing”. “Il Socialing - spiega
Andrea Farinet, coordinatore del Forum - nasce con l’obiettivo principale
di proporre alle organizzazioni nuovi approcci etici verso i consumatori
ed i mercati, mettere al centro delle priorità le reali esigenze
delle persone, siano consumatori, risparmiatori, imprenditori o manager
e ristabilire il primato della dimensione umana e sociale negli scambi
tra soggetti economici, profit e no-profit".
Punto di partenza della riflessione “Socialing” è il
cambiamento in atto nei consumatori e nei cittadini così come fotografato
dai dati presentati da Eurisko. “E’ in atto un cambio epocale
e definitivo che sta coinvolgendo l’intera popolazione attiva –
dichiara Remo Lucchi, presidente onorario di Eurisko - L'aumento della
capacità critica dei consumatori ha messo in difficoltà
il rapporto tradizionale tra consumatore e offerta, la quale appare oggi
troppo incentrata su se stessa nel perseguimento di obiettivi di breve
periodo. Da qui la necessità da parte dell’offerta di sviluppare
nuovi modelli 'Socialing' in grado di soddisfare i reali bisogni dei consumatori,
che chiedono più etica, trasparenza, sostenibilità e orizzontalità".
Il Forum sarà anche l'occasione per presentare altri due progetti
che guardano ad Expo 2015: “Dal chilometro zero al chilometro verde”
e “Dieci filiere per salvare il mondo”. Il primo intende favorire
la nascita di filiere agro-alimentari sempre più tracciate, tutelate
e ispirate ai principi del Socialing, quali la Green economy, la Bioeconomia,
la responsabilità sociale e ambientale. Il 'Chilometro Verde' supera
l'idea di km zero secondo la quale solo minimizzando la distanza tra luoghi
di coltivazione e di consumo si tutelino qualità, freschezza e
sostenibilità; nella logica del Chilometro Verde, invece, tutta
la filiera (dalle sementi alla tutela del lavoro agricolo al confezionamento
e le modalità di conservazione) è ispirata ai criteri socialing
di fondo.
“Dieci filiere per salvare il mondo” è poi il progetto
che intende esportare nei Paesi in via di sviluppo filiere agro-alimentari
italiane, con l’obiettivo di sviluppare un’agricoltura socialmente
orientata alle aree economicamente più deboli del pianeta. Il Forum
del 15 maggio prevede un dibattito sul nuovo paradigma “socialing”,
un confronto diretto con alcune delle principali esperienze italiane di
responsabilità ed etica sociale (tra cui Coop Italia, LifeGate,
Poste Italiane, Sabaf), la sessione dedicata a new media e social network
(con la partecipazione di Facebook Italia, Oracle, Sas Institute, Vodafone)
e il dibattito conclusivo su “Expo 2015 come vetrina del made in
Italy” con la partecipazione di Coldiretti, Expo 2015, Fai, Slow
Food, Swg e Technogym. A chiusura dei lavori l’intervento speciale
di Vandana Shiva. (www.adnkronos.com)
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