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ENTI E
MINISTERI
Vino, no alla vendita dei diritti di impianto fuori dalla Regione
Regione Lombardia, secondo quanto previsto con un'apposita delibera
proposta dall'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, ha voluto
tutelare il proprio patrimonio vitivinicolo, introducendo il divieto di
vendita, al di fuori dei confini regionali, dei diritti di impianto generati
in Lombardia, incassando con ciò il parere favorevole della filiera
vitivinicola. Questo a fronte del fatto che la maggior parte delle Regioni
italiane ha emanato disposizioni che limitano il trasferimento dei diritti
di reimpianto di superfici vitate al rispettivo ambito regionale e che
il divieto di circolazione dei diritti di impianto disposto ha causato
una crescente richiesta di trasferimento di diritti di reimpianto dal
territorio lombardo verso altre regioni.
OBIETTIVO, CONTRASTARE CESSIONE DIRITTI FUORI CONFINI - Negli ultimi due
anni il patrimonio vitivinicolo regionale ha subito una contrazione di
oltre 900 ettari passando dai 23.902 del 2010 ai 22.993 del 2012. Per
contrastare la propensione di alcune realtà regionali a espandere
la superficie territoriale impegnata a vigneto, Regione Lombardia auspica
invece di poter privilegiare il trasferimento di diritti interni alla
regione piuttosto che permettere la cessione degli stessi al di fuori
dei confini regionali. Il tutto per arginare il depauperamento delle capacità
produttive che influisce negativamente sul comparto vitivinicolo lombardo
causando squilibri economico-sociali oltre che paesaggistico-ambientali.
REIMPIANTO FUORI REGIONE SE RICHIESTO ENTRO 28/6 - Il settore vitivinicolo
rappresenta in Lombardia un settore di grande importanza per tradizione
ed elevata qualità delle produzioni vinicole, grazie a ben 5 Docg,
22 Doc e 15 Igt che interessano tutti gli ambiti territoriali, montani
e pianeggianti. Il 90% della produzione vitivinicola lombarda è
costituita da vino a denominazione di origine o a indicazione geografica.
La Lombardia, terra vocata alla produzione vitivinicola che nelle zone
montane rappresenta anche una valida difesa del suolo contro i fenomeni
di erosione e di abbandono del territorio, ha ritenuto quindi necessario
stabilire - con l'obiettivo di tutelare il patrimonio viticolo lombardo
- che i diritti di reimpianto originati dall'estirpazione di vigneti debbano
essere esercitati solo in ambito regionale e non possono essere quindi
trasferiti in altre regioni; è, invece, permesso il trasferimento
fuori regione ai diritti per i quali è già stata richiesta
la registrazione del contratto di vendita all'atto dell'entrata in vigore
dell'atto deliberativo pubblicato sul Burl il 28 giugno scorso.
IN AIUTO ALLE PRODUZIONI INTERREGIONALI - Con questo provvedimento, Regione
Lombardia ritiene di poter permettere alle aziende che producono Doc Garda,
Lugana, San Martino della Battaglia e conducono vigneti sia in Lombardia
che in Veneto di trasferire il diritto di impianto rilasciato a seguito
di estirpo di vigneto in regione Lombardia sull'intera superficie aziendale
compresa quella situata in regione Veneto.
(www.regione.lombardia.it)
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