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ENTI E
MINISTERI
Le Cinque Terre ed il suo “re”: nasce il Consorzio
dello Sciacchetrà
Il Consorzio mette insieme i produttori per far conoscere
la chicca della viticoltura eroica ligure nel mondo. Un patrimonio di
6.000 km tra terrazzamenti e muretti a secco
6.000 chilometri tra terrazzamenti
e muretti a secco, quasi come la Cordigliera delle Ande, con vigneti che
dalla collina scendo a strapiombo fino al mare. È la magia delle
“Cinque Terre”, in Liguria, esempio lampante di viticoltura
eroica, con i suoi 100 ettari che “resistono” (erano 1.400
nel Dopoguerra), nella Doc Cinque Terre che compie, proprio nel 2013,
40 anni. E che dà vita ad una delle chicche del vino italiano,
il celebre Sciacchetrà, produzione di nicchia (mediamente tra i
110 ed i 120.000 ettolitri, secondo i dati della Camera di Commercio della
Spezia) che, da vino regionale, vuol fare il grande salto, e farsi conoscere
al mondo, con lo sforzo sinergico delle cantine che si sono unite, nell’evento
“Re Sciacchetrà”, dove sono state gettate le basi per
creare il Consorzio, che promuoverà il vino, e attraverso di esso,
il territorio, già patrimonio Unesco, con il Parco delle Cinque
Terre, e già cantato, insieme al limoneto di Buranco, dal premio
nobel Eugenio Montale in “Ossi di Seppia”, come ha ricordato
a Winenews, il “senatore-vigneron” Luigi Grillo.
Buranco, Cheo, Forlini Capellini, Begasti, Sassarini, Bonanini, Cantine
Litan, Currarino, Burasca: ecco la “formazione” delle cantine
che hanno fatto il passo per fondare il Consorzio, e fare promozione del
vino, anche in sinergia con il Parco delle Cinque Terre (che si snoda
da Monterosso a Vernazza, da Corniglia a Rio Maggiore), fondamentale per
lo sviluppo di questo territorio in questi anni, ente prima regionale
(dal 1983 al 1989) poi diventato di stampo nazionale, intercettando dove
possibile anche fondi comunitari per far conoscere ancora di più
la Liguria ed il suo vino nel mondo. “Insieme - commenta Luigi Grillo,
presidente degli Amici delle Cinque Terre - si riuscirà a superare
i limiti delle piccole produzioni e delle piccole dimensioni aziendali,
caratteristiche intrinseche del nostro territorio”.
“In questi territori della viticoltura eroica, come quello delle
Cinque Terre o dell’Etna, è assolutamente necessario unire
le forze - ha spiegato, a Winenews, il Sottosegretario delle Politiche
Agricole, Giuseppe Castiglione - e fare sinergia, mettendo in comunicazione,
lo sviluppo del territorio, con l’ambiente, il turismo, l’artigianato.
Un nuovo Consorzio che sia in grado di lanciare il distretto è
condizione fondamantale per questa area. I fondi Ue per l’agricoltura
costituiscono l’ossatura del bilancio Ue e quando l’Italia
vuole sa ben sfruttare anche queste importanti opportunità per
il rilancio, appunto, di distretti come le Cinque Terre, fatti di
qualità di prodotto, di eccellenza del territorio, di lavoro dell’uomo,
di naturalità e paesaggio”. (www.winenews.it)
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