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ENTI
E MINISTERI
FIPE: RISTORAZIONE DIMENTICATA DAL GOVERNO
“Ancora una volta l’enogastronomia-ristorazione
viene considerata cenerentola dell’economia italiana. E invece
deve essere inserita a pieno titolo nel patrimonio culturale del
Paese. Abbiamo una rete di imprenditori stimati, apprezzati e ricercati
in tutto il mondo, che qualificano la cucina italiana e la rendono fondamentale
elemento di attrazione della domanda turistica estera”.
È quanto afferma Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe, la federazione
italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia
in relazione al documento “Destinazione Italia” approvato
dal Governo con l’obiettivo di attrarre capitali stranieri in Italia.
In merito alla questione delle concessioni demaniali per uso turistico,
Fipe precisa che il presidente Stoppani in un’intervista rilasciata
questa mattina a Radio Rai si è detto disponibile agli adeguamenti
dei valori dei beni demaniali, ma con la necessaria gradualità.
Il presidente Stoppani non ha mai citato nella sua risposta il termine
“aste”.
Fipe fa rilevare invece come nel documento non vi sia traccia degli interventi
di riqualificazione e razionalizzazione delle spese che il turismo necessita
per la promozione, di miglioramento delle infrastrutture materiali ed
immateriali, di rimodulazione del sistema di tassazione per eliminare
costi dannosi per la competitività (imposta di soggiorno in primis),
di innalzamento degli standard di sicurezza soprattutto in alcune aree
del Paese e di profondo ripensamento del sistema di formazione professionale.
La lettura dell’economia turistica, in cui si inserisce l’enogastronomia-ristorazione
a pieno titolo, si basa su chiavi interpretative superate mettendo al
centro il sistema ricettivo alberghiero e il sottodimensionamento dell’offerta
ricettiva in particolare nel Mezzogiorno. Esiste, invece, una sottoutilizzazione
dell’offerta.
La destagionalizzazione non si realizza soltanto arricchendo la segmentazione
dell’offerta che nel documento sembra incentrarsi solo su terme
e wellness, ma anche individuando strumenti di incentivazione per tutte
quelle imprese che allungano la stagione, come il lavoro, le tasse locali,
e altro ancora.
Non c’è, poi, alcun cenno al patrimonio materiale ed immateriale
rappresentato dall’enogastronomia che è, invece, un punto
di forza essenziale dell’offerta turistica particolarmente verso
i flussi provenienti dall’estero. (www.fipe.it)
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