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ENTI E
MINISTERI
Meno burocrazia per un'unica, grande rete portuale europea
La libera circolazione dei beni e delle merci, è
una delle principali libertà fondamentali nell'ambito del diritto
dell'Unione europea, eppure questo "pilastro" non è ancora
una realtà effettiva per il settore marittimo.
Oggi, infatti, una nave che si sposta tra i porti di Genova e di Rotterdam
è ancora trattata come se provenisse da un qualsiasi altro porto
del mondo.
La Commissione ha presentato, lunedì 8 luglio, una serie di piani
per semplificare le stringenti e antiquate procedure doganali rivolte
al trasporto via mare, come lo snellimento delle formalità burocratiche,
la riduzione dei ritardi nei vari porti comunitari e una maggiore competitività
del settore marittimo.
Grazie a queste nuove proposte della Commissione, il trasporto marittimo
dovrà affrontare meno ostacoli sia amministrativi sia doganali
e sarà quindi possibile sfruttarne al massimo le potenzialità
all'interno del mercato unico dell'UE, rendendo questo tipo di "via
commerciale" più competitiva e rispettosa dell'ambiente, riducendo
di conseguenza il trasporto su gomma che in questo momento congestiona
le più importanti arterie stradali transnazionali.
Il Vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas, responsabile
dei Trasporti e il Commissario per l'Unione doganale e la fiscalità,
Algirdas Šemeta, sono stati i principali promotori di questa nuova
e necessaria riforma, che estenderà il mercato unico anche alle
acque marittime, diminuendo di fatto le emissioni derivanti dall'inquinamento
dei mezzi di trasporto terrestri, agevolando così gli scambi commerciali,
contribuendo a rendere il settore navale una valida e più competitiva
alternativa per i clienti che desiderano far circolare le merci all'interno
dell'UE.
L'Europa conta in tutto circa 1200 porti marittimi, dislocati sulle coste
dell'Unione.
Le proposte riguardano i 319 porti comunitari principali, che insieme
possono creare una vera e propria "rete portuale europea" in
grado di sostenere e di integrare il mercato comune.
A queste nuove regole è molto interessata anche la stessa Italia:
infatti, i porti di Genova e Trieste si trovano rispettivamente al tredicesimo
e quattordicesimo posto, mentre al sedicesimo si trova il porto di Taranto
per tonnellate di merci trafficate.
I primi tre scali portuali dell'Unione Europea, Rotterdam, Anversa e Amburgo
trattano circa il 20% di tutte le merci che transitano e che vengono scambiate
in Europa via mare.
Tutte queste proposte, riconducibili alla cosiddetta cintura blu, vanno
di pari passo con il riesame di tutta la politica portuale comunitaria,
adottata il 23 maggio 2013 e che mira a promuovere la competitività
dei porti marittimi europei e a liberarne di conseguenza le potenzialità
di crescita.
Fabrizio Spada e Omar Porro
Commissione europea
DG COMM
Rappresentanza a Milano
+39 02 46 75 141
mail: comm-rep-mil@ec.europa.eu
http://ec.europa.eu/italia
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