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ENTI E
MINISTERI
ASSOSEMENTI: bene il progetto di semplificazione della normativa
sementiera europea
Strumentali gli attacchi di favorire la brevettazione delle sementi
e le multinazionali
"Snellire la normativa sementiera europea e salvaguardare al tempo
stesso l'impianto basato su registrazione delle varietà e controllo
delle sementi è di fondamentale importanza per garantire il materiale
di moltiplicazione utilizzato dagli agricoltori, favorire il lavoro di
innovazione varietale e continuare così a sostenere la crescita
costante delle rese agricole come è avvenuto negli ultimi 50 anni".
È questa la posizione espressa da Assosementi, l'associazione che
riunisce le aziende sementiere in Italia, durante l'incontro di ieri
mattina a Roma - presso l’Ufficio di rappresentanza UE - promosso
dalla Direzione generale per la Salute e i consumatori della Commissione
europea sul pacchetto legislativo sulla sicurezza e la tracciabilità
lungo la catena agroalimentare in Europa.
"L'industria sementiera saluta con favore il progetto della cosiddetta
'Plant Reproductive Material' che riunirà in modo organico in un
solo regolamento le attuali 12 direttive che disciplinano sementi, giovani
piantine di ortaggi, piante ornamentali, fruttifere, vite e forestali,
ha sottolineato Assosementi. La proposta conserva inoltre le disposizioni
già esistenti ed applicate in materia di varietà da conservazione,
ampliandone addirittura le possibilità di commercializzazione "
“Appaiono quindi strumentali o sorretti da una lettura molto superficiale
gli attacchi giunti alla proposta da parte di diverse ONG di danneggiare
la biodiversità, favorire la brevettazione dei materiali varietali,
argomento che non è assolutamente toccato dalla normativa in questione,
e mettere le sementi ancora più in mano delle multinazionali”.
Compito della normativa in discussione è garantire l’utilizzatore
circa l’identità varietale del materiale che semina, i suoi
requisiti qualitativi minimi di purezza e di germinabilità e, soprattutto,
lo stato fitosanitario, cioè l’assenza di patogeni e malattie
trasmissibili per seme. Allentare il livello dei controlli o permettere
la vendita o lo scambio libero di sementi, di ogni tipo, senza alcuna
specifica garanzia, può mettere a rischio la sanità di tutte
le colture e portare ad un peggioramento qualitativo delle produzioni.
(www.sementi.it)
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