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ENTI E
MINISTERI
Il discorso del Presidente Barroso sullo Stato dell'Unione 2013
Nel suo discorso annuale al Parlamento europeo sullo Stato dell'Unione,
il Presidente Barroso ha esortato tutti coloro che credono nell'Europa
a far sentire la propria voce.
"È giunta l'ora di travalicare i temi puramente nazionali
e gli interessi particolaristici: impegniamoci piuttosto a raggiungere
progressi concreti per l'Europa" ha dichiarato il Presidente Barroso
"innestando un'autentica prospettiva europea nei dibattiti politici
interni".
A cinque anni esatti dal "crack" di Lehman Brothers, Barroso
ha riepilogato quanto l'Europa ha realizzato nel frattempo. "Guardandoci
indietro e ripensando a quello che abbiamo fatto, tutti insieme, per mantenere
unita l'Europa durante la crisi, ci accorgiamo che solo 5 anni fa non
avremmo mai pensato che tutto ciò fosse possibile" ha osservato
il Presidente della Commissione. "Ma quel che conta adesso è
il modi per fare fruttare i progressi realizzati. Vogliamo valorizzarli,
o piuttosto sminuirli? Vogliamo ricavarne un'iniezione di fiducia per
proseguire nel cammino intrapreso, o vogliamo invece sottovalutare i risultati
dei nostri sforzi?"
Il Presidente ha poi citato una serie di recenti dati e sviluppi che confortano
coloro che nutrono fiducia nel futuro dell'Europa. "L'Europa
ormai intravvede la ripresa. Certo, dobbiamo essere sempre vigili, ma
tutto indica che la strada è quella giusta, e questo deve spingerci
a non mollare. È un dovere nei confronti dei paesi per i quali
la ripresa è invece ancora lontana, di coloro che non approfittano
ancora di questi sviluppi positivi. È un dovere nei confronti dei
26 milioni di disoccupati europei".
Barroso ha elencato i settori nei quali occorre incentivare gli sforzi
entro la fine dell'attuale legislatura europea: l'unione bancaria, le
proposte relative al mercato unico e al pacchetto sulle telecomunicazioni
presentate dalla Commissione, l'agenda commerciale dell'UE e il finanziamento
dell'economia, il quadro finanziario pluriennale e la dimensione sociale.
"Non mi stancherò mai di ripeterlo: non convinceremo i cittadini
con la retorica e le promesse ma solo con un insieme comune di risultati
concreti".
Il Presidente ha quindi invocato una maggiore integrazione europea per
fare fronte agli sviluppi in atto a livello mondiale: "Nel mondo
di oggi la dimensione europea è indispensabile per proteggere i
valori e gli standard europei e promuovere i diritti dei cittadini: dalla
tutela dei consumatori ai diritti dei lavoratori, dai diritti della donna
al rispetto per le minoranze, dagli standard ambientali alla protezione
dei dati e della privacy".
Ma secondo il Presidente la principale questione al centro del dibattito
in corso in tutta Europa è la seguente: "Vogliamo migliorare
l'Europa, o vogliamo mollare?"
"La mia risposta è chiara", ha proseguito: "Impegnatevi!
Se non vi piace l'Europa così com'è, miglioratela! Come
tutte le creazioni umane, l'UE non è perfetta. Le controversie
sulla ripartizione delle responsabilità tra livello nazionale e
livello europeo non cesseranno mai interamente. Non tutto và risolto
a livello europeo: l'Europa deve concentrarsi sugli aspetti nei quali
può apportare il massimo valore aggiunto; se non è così,
non deve intervenire. L'intervento dell'UE deve essere massiccio nelle
questioni più importanti e limitato nelle questioni meno rilevanti.
Al contempo il Presidente Barroso ha affermato con chiarezza che l'impegno
ad approfondire l'unione economica e monetaria rimane più attuale
che mai: "Vi sono settori di enorme rilevanza nei quali l'Europa
deve raggiungere una più profonda integrazione e una maggiore unità,
settori in cui solo un'Europa forte può ottenere risultati. Il
nostro orizzonte politico deve essere l'unione politica: non è
solo l'appello di un fervente europeista, ma l'unica strada percorribile
per consolidare i progressi raggiunti e garantire l'avvenire dell'Europa."
(http://ec.europa.eu)
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