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ENTI E
MINISTERI
Lavoro: 800 contratti flessibili per Expo 2015. Ma Unioncamere avverte:
persi 250 mila posti
A Milano saranno i giovani, ma
anche quanti sono usciti dal ciclo produttivo a trovare un impiego per
i sei mesi dell’Esposizione universale. Parla di “occasione
storica” il ministro del Welfare, Giovannini. L’indagine dell’Unione
delle Camere di commercio indica invece un saldo negativo per l’occupazione
nel 2013. Un milione le uscite programmate, 750 mila i nuovi posti di
lavoro previsti. Tra le cause "le difficoltà del mercato interno"
Firmato l'accordo tra l'amministratore delegato dell'Expo 2015 Giuseppe
Sala e i sindacati. 800 i nuovi posti con contratti flessibili nella società
che a Milano gestirà l'evento. Per il premier Letta e il ministro
del Lavoro Giovannini è un precedente positivo che è possibile
replicare su scala nazionale, con la collaborazione delle parti sociali.
Intanto, però, dalla banca dati di Unioncamere e dal Ministero
del Lavoro arrivano notizie meno rassicuranti: a causa del clima di incertezza,
quest'anno solo il 13% delle aziende conta di fare assunzioni.
L’accordo per l’Expo
Maggiore flessibilità nei contratti di lavoro per l'Expo Milano
2015: la società e i sindacati territoriali hanno firmato il protocollo
che disciplina le modalità di assunzione e impiego del personale
durante i sei mesi dell'Esposizione universale, in programma dal primo
maggio al 31 ottobre 2015, e nel periodo di preparazione immediatamente
precedente. Ad essere coinvolti i giovani, ma anche quanti sono usciti
dal ciclo produttivo (persone in mobilità e disoccupati). Oltre
800, secondo le prime stime, gli occupati (tra contratti di apprendistato,
contratti a termine e stage) che genererà direttamente l'accordo
raggiunto a Milano, e che nelle intenzioni delle stesse parti rappresenta
un modello che può essere replicato a livello nazionale per i grandi
eventi.
Queste assunzioni ''vengono fatte attraverso la flessibilità -
evidenzia l'amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, a margine
della firma - e non sarebbero state possibili con le regole attuali''.
Soddisfazione viene espressa dal Governo, oltre che dal presidente della
Regione Lombardia, Roberto Maroni, e dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia,
dai sindacati e dalle imprese. Parla di ''un'ottima intesa'' il premier
Enrico Letta, sottolineando che ''il contributo delle parti sociali è
stato molto produttivo''. L'Expo, aggiunge, ''si conferma un laboratorio
per il Paese e un volano per la nostra economia''. L'accordo per le attività
in loco di Expo Spa ''è un primo passo'', commenta il ministro
del Lavoro, Enrico Giovannini, parlando di ''occasione storica'' anche
per il rilancio dell'occupazione, e apprezzando che le parti sociali ''rispondendo
al mio invito a far presto, hanno anticipato i tempi e trovato soluzioni
condivise''.
Nello specifico, grazie all'accordo tra Expo Spa e i sindacati, l'apprendistato
coinvolgerà 340 giovani di età inferiore ai 29 anni: per
questa tipologia contrattuale sono state introdotte nuove figure professionali:
operatore grandi eventi, specialista grandi eventi e tecnico sistemi di
gestione. Il contratto a tempo determinato riguarderà circa 300
persone che verranno individuate partendo da coloro che sono in cassa
integrazione, nelle liste di mobilità e di disoccupazione. Sul
fronte stage ci sarà un totale di 195 giovani per i quali è
previsto un rimborso spese mensile di 516 euro e buoni pasto. Spazio,
inoltre, a circa 475 volontari al giorno (per minimo 5 ore e per una permanenza
media di due settimane) che consentirà di coinvolgere, sempre secondo
le stime, 18.500 volontari.
I dati Unioncamere
Un milione le uscite programmate, 750 mila i nuovi posti di lavoro previsti.
Risultato: nel 2013 l'occupazione registrerà un calo di 250 mila
unità. Questi i dati del sistema informativo Excelsior realizzato
da Unioncamere e Ministero del Lavoro. E lo stesso studio precisa che
le 750 mila nuove assunzioni (nel settore privato ad esclusione dell'agricoltura,
ndr) riguardano una quota del 13,2% di tutte le imprese dell'industria
e servizi ed, in particolare quelle orientate dall'export e l'occupazione.
"Le difficoltà del mercato interno" si legge nel rapporto,
"determinano un calo dei contratti complessivamente attivati (112
mila in meno di quelli preventivati nel 2012) e, quindi, un protrarsi
della caduta dell'occupazione: aumenta a -250 mila il saldo tra le 750
mila entrate complessive e previste e il quasi milione d'uscite programmate
dalle imprese. Questa dinamica - si legge ancora - tenderà a colpire
prevalentemente tutti quegli ambiti - territoriali, di dimensione d'impresa,
settoriali - più prettamente dipendenti dal mercato interno: il
Mezzogiorno (da cui e' atteso il 35% del saldo negativo complessivo),
le imprese con meno di 10 dipendenti (che prevedono di ridurre la propria
forza lavoro di 142.600 unità), le costruzioni (-59mila il saldo),
il commercio al dettaglio (-24.500), il comparto turistico (-25.600)".
La nota positiva sono le 750 mila nuove entrate. "La crisi, soprattutto
dei consumi - ricorda lo studio - ha colpito duro il nostro Paese quest'anno.
Ma c'è una parte del sistema produttivo che, malgrado tutto, sta
reggendo e che quest'anno assumerà personale. Si tratta di una
quota, pari al 13,2%, di tutte le imprese delle industria e dei servizi
con dipendenti, ma la propensione ad assumere si amplifica per quelle
orientate all'export e all'innovazione. Ammontano a 750mila le entrate
complessive di personale che il settore privato intende acquisire nell'arco
di quest'anno.
(www.grr.rai.it)
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