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ENTI E
MINISTERI
L'autunno caldo della Pac
Riprendono i lavori sulla riforma.
A settembre, la plenaria di Strasburgo si dovrà esprimere sul bilancio
pluriennale. Tra i nodi da sciogliere anche convergenza, capping, flessibilità
e adozione delle norme transitorie
Al rientro dalla pausa estiva, un autunno caldo aspetta gli addetti ai
lavori per la riforma della Politica agricola comune (Pac). A settembre,
la plenaria di Strasburgo si esprimerà sul bilancio pluriennale,
che definisce le risorse finanziarie per i prossimi sette anni. Poi, sarà
il momento di affrontare le tematiche lasciate in sospeso perché
escluse dall’accordo finale sulla riforma: questione rimasta irrisolta
tra Parlamento europeo e Consiglio.
Tra novembre e dicembre, infine, la Pac dovrà essere finalizzata
con l’adozione formale dei regolamenti, e in parallelo dovranno
essere approvate le norme transitorie per il 2014.
Il primo scoglio: convergenza, capping e flessibilità rimasti in
stand-by
Non c’è tempo da perdere: la riforma della Pac va conclusa
in tutti i suoi aspetti, anche quei tre temi politicamente sensibili lasciati
in sospeso, a margine dell’intesa siglata a fine giugno.
Si tratta di: convergenza esterna, ovvero l’equiparazione degli
aiuti percepiti da agricoltori di diverse nazionalità; capping,
cioè la fissazione di un massimale per i pagamenti diretti e, infine,
flessibilità tra pilastri, ovvero la possibilità di spostare
risorse dagli aiuti diretti ai programmi di sviluppo rurale, e viceversa.
Di fatto questi temi sono stati estromessi dal tavolo dei negoziati tra
Parlamento europeo e Consiglio, dopo che i capi di Stato e di governo
si erano occupati di dare alcune linee guida politiche. Dopo allora, per
i ministri, rappresentanti dei governi, quegli argomenti sono diventati
intoccabili, proprio perché su di essi si erano già espressi
i governi al massimo livello.
Ma il Parlamento europeo, di fatto così estromesso dalle discussioni,
non ci sta e già prima delle vacanze estive aveva chiarito la propria
posizione: il tavolo negoziale su queste tematiche dovrà essere
lanciato a inizio settembre.
A questo scopo, ci si aspetta che il relatore Luis Capoulas Santos, insieme
ai cosiddetti relatori ombra, presenti a giorni una proposta indirizzata
alla Commissione europea e al Consiglio. Non sono state ancora fissate
le date per le riunioni a tre tra i rappresentati delle diverse istituzioni
(i cosiddetti triloghi), ed era circolata in realtà anche l’idea
che la questione potesse essere affrontata semplicemente con uno scambio
di lettere.
In ogni caso, l’Eurocamera si è mostrata battagliera e su
questo punto non intende cedere alle pressioni del Consiglio, che vorrebbe
considerare la questione come già risolta. Non ha lasciato sperare
in aperture il ministro dell’Agricoltura lituano, Vigilijus Jukna,
che detiene attualmente la guida semestrale, quando ha fatto sapere che
avrebbe difeso il mandato del Consiglio, che è limitato in termini
di flessibilità.
Voto sul bilancio, finalizzazione della riforma e regole transitorie
Lo scontro Parlamento-Consiglio su questi tre aspetti della riforma è
senza dubbio il tema più spinoso di questo ritorno ai lavori nei
palazzi di Bruxelles. Ma altri importanti appuntamenti sono segnati sul
calendario: innanzitutto, nella seduta plenaria del Parlamento europeo
che si apre lunedì 9 settembre, sarà messo ai voti il budget
2014-2020, che ha già avuto, comunque, un primo ok da parte dell’Eurocamera
già a inizio luglio, pochi giorni dopo aver siglato l’intesa
con le capitali.
Superati questi scogli, si guarda alla parte finale dell’anno per
ultimare il dossier della riforma, che la Presidenza di turno lituana
del Consiglio europeo intende finalizzare con l’adozione formale
dei 4 regolamenti a novembre.
Un processo lungo, anche perché i testi devono essere verificati
dai giuristi-linguisti e tradotti in 24 lingue. Ma il lavoro per trasformare,
nero su bianco, in parole vincolanti, gli accordi tra le tre istituzioni
è già in corso.
Da ultimo, ma non meno importante, resta da concludere, sempre entro la
fine dell’anno, il lavoro sulle regole transitorie da adottare a
partire da gennaio 2014, in attesa che entri in vigore la riforma.
(Laura Serassio - http://agronotizie.imagelinenetwork.com)
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