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ENTI E
MINISTERI
Diritti d’impianto vigneti: vince l’Europa
Dacian Ciolos ammette: “i territori, le vigne, i professionisti
del settore, devono partecipare a questa nuova regolamentazione”.
Catania: “dal 2015 ci sarà comunque un regime di controllo”.
Commenti e reazioni ...
Come aveva già anticipato WineNews,
il Commissario Europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, ha fatto
davvero marcia indietro sull’annosa questione dei diritti d’impianto,
in predicato di sparire con la Pac 2015. Le parole del Commissario, del
resto, non lasciano spazio a dubbi, anche se per l’ufficialità
ci sarà da spettare il 21 settembre (proprio quando il “gruppo
di alto livello” che da mesi, in seno alla Ue, sta lavorando ad
una posizione comune, si ritroverà per l’ultimo, conclusivo,
appuntamento): “ci vuole una regolamentazione, non delle micro-gestioni.
I territori, le vigne, i professionisti del settore, devono partecipare
a questa nuova regolamentazione. Coloro che conoscono al meglio i mercati
e le opportunità sono sui territori”.
Passa, così, la linea dell’Europarlamento,
sostenuta da tutti i produttori storici (Francia, Spagna, Portogallo,
Germania) e, ovviamente, dal Ministro per le Politiche Agricole Mario
Catania, che accoglie con soddisfazione le parole di Ciolos: “Ormai
abbiamo la certezza che sul fronte del controllo del potenziale produttivo
di vino in Europa, dopo la fine del sistema attuale nel 2015, ci sarà
comunque un regime di controllo sulle superfici piantate a vigneti”.
Focus - La reazione del presidente della Commissione agricoltura del Parlamento
Europeo, Paolo De Castro
“Sul fronte del controllo del potenziale vitivinicolo europeo dopo
il 2015, bisogna ricordare che, in ogni caso e a prescindere da una nuova
normativa, il Parlamento europeo ha già incluso nella propria relazione
sulla nuova Ocm unica il mantenimento dello status quo”. Lo ha dichiarato
il presidente della Commissione agricoltura Paolo De Castro a margine
del Consiglio agricolo informale di Cipro dopo l’annuncio della
Commissione esecutiva della presentazione del quadro di intervento per
il settore prevista a Palermo i prossimo 21 settembre. “Il mantenimento
dell’attuale quadro normativo sui diritti d’impianto dopo
il 2015, seppur con i necessari aggiustamenti - aggiunge De Castro - rappresenta
una soluzione semplice, efficace ed efficiente dal punto di vista economico.
Una soluzione, inoltre, che come hanno dimostrato i tanti incontri degli
ultimi mesi, troverebbe sia in Parlamento sia in Consiglio una larga condivisione”.
“La prossima riforma della Pac - conclude De Castro - rappresenta
l’opportunità da cogliere per continuare a salvaguardare
il sistema vitivinicolo europeo e per evitare di metterne a rischio la
leadership, soprattutto quella qualitativa”.
... e della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori
“È importante che nel settore vitivinicolo ci sia una adeguata
e innovativa garanzia di controllo sulle superfici piantate a vigneto,
in modo da tutelare gli interessi e il reddito dei produttori”.
Lo afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori che “valuta
positivamente l’orientamento che sta emergendo in sede comunitaria
sui diritti d’impianto nel settore”. Nel ribadire che la Cia
è stata sempre favorevole ad un superamento dell’attuale
fase di gestione dei diritti d’impianto, l’organizzazione
agricola sottolinea che “per il futuro - come ha annunciato il commissario
Ue all’agricoltura Dacian Ciolos e ribadito dal ministro delle Politiche
agricole Mario Catania - è importante garantire una valida regolamentazione
del settore, introducendo criteri di flessibilità ed efficacia”.
Per la Cia è “altresì indicativo il futuro ruolo che
potrà svolgere l’interprofessione per il controllo e la valorizzazione
dei vini di qualità”.
Il punto di vista di Confagricoltura - Diritti di impianto dei vigneti:
“a Bruxelles un passo avanti contro la liberalizzazione …
ma attenzione alla gestione differenziata voluta da Ciolos”
“E’ indubbiamente un passo avanti quello fatto in questi giorni
nella discussione relativa alla liberalizzazione dei diritti di impianto
dei vigneti voluta da Bruxelles”. Lo sottolinea Confagricoltura
in relazione alle dichiarazioni del Commissario Ue Ciolos e del Ministro
Catania nel Consiglio Agricolo, oggi, a Cipro.
“Abbiamo accolto positivamente l’annuncio del Ministro Catania
che riferisce dell’accordo in ambito europeo sul mantenimento di
un sistema di gestione e controllo delle superfici vitate e dell’appoggio
del governo cipriota alle posizioni dei principali paesi produttori. E’,
però, fondamentale prestare attenzione a come il sistema deve essere
implementato nel dettaglio, le dichiarazioni del Commissario Ciolos in
merito ci preoccupano molto”.
Ad avviso di Confagricoltura “la differenziazione della regolamentazione
della gestione delle superfici dei vini, affidata alle interprofessioni
per i vini Dop e Igp, e alle organizzazioni dei produttori per i vini
comuni, così come annunciata dal commissario europeo, sarebbe gravissima”.
La nota di Confagricoltura si conclude con un invito al ministro Catania
“a vigilare sulla proposta della Commissione al Gruppo di Alto livello
e a ribadire con forza i principi comuni che trovano molti Stati Membri,
Italia in primis, concordi: diritti di impianto gestiti dagli Stati Membri
a livello nazionale o regionale, con un sistema di riserve, e la facoltà
di definire regole di gestione più restrittive nel principio della
sussidiarietà”. (www.winenews.it)
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