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ENTI E
MINISTERI
Pesca: la Commissione propone un piano d'azione
per proteggere gli uccelli marini
La Commissione europea ha adottato
oggi un piano d'azione per combattere il problema delle catture accidentali
di uccelli marini negli attrezzi da pesca. I dati scientifici mostrano
che numerose specie di uccelli marini, tra cui albatros, petrelli, berte,
alcidi, anatre marine e strolaghe, vengono catturate ogni anno con gli
attrezzi da pesca. Le misure di protezione sinora adottate sono state
inefficaci. Il nuovo piano d'azione definisce un quadro di gestione per
ridurre ai livelli minimi possibili le catture accessorie di uccelli marini.
Esso riguarda in particolare le attività di pesca con palangari
e reti fisse, nell'ambito delle quali le catture accessorie di uccelli
marini sono notoriamente più elevate, ma si estende anche ad altri
attrezzi come le reti da traino e i ciancioli. Sono previste 30 azioni,
che riuniscono una vasta serie di elementi e combinano misure vincolanti
e non vincolanti. Le norme si applicano ai pescherecci UE operanti
nelle acque unionali ed extraunionali nonché ai pescherecci dei
paesi terzi operanti nelle acque unionali.
Il piano è stato redatto conformemente agli obiettivi e ai principi
dell'attuale riforma della politica comune della pesca (PCP). Esso promuove
una gestione ecosistemica — ossia che tiene conto di tutti gli aspetti
dell'ecosistema — e propone un approccio ascendente e regionalizzato
che conferisce agli Stati membri e alle parti interessate maggiori responsabilità
nell'attuazione di misure adeguate per far fronte ai problemi della pesca.
Maria Damanaki, Commissaria responsabile per gli Affari marittimi
e la pesca, ha dichiarato: "Il piano d'azione presentato oggi
costituisce a nostro parere una piattaforma in grado di offrire un quadro
chiaro e completo della situazione attuale e dei progressi necessari per
giungere a una gestione coerente ed efficace che riduca al minimo le catture
accessorie di uccelli marini".
Le 30 azioni raccomandate dal piano sono una combinazione di misure vincolanti
e non vincolanti. Gli interventi specifici a breve termine comprendono:
una più rapida attuazione delle misure di gestione della pesca
volte a proteggere gli uccelli marini nelle zone di protezione speciale
(ZPS) designate a norma della direttiva Uccelli;
un più vasto monitoraggio delle attività di pesca in relazione
alle quali le informazioni sulle catture accessorie di uccelli marini
sono assenti o inaffidabili;
l'attuazione di misure di mitigazione di comprovata efficacia (come l'uso
di cavi provvisti di bandierine spaventapasseri e dispositivi acustici
di dissuasione o di palangari zavorrati) nella pesca con palangari nelle
acque unionali ed extraunionali in cui le catture accessorie risultano
maggiormente elevate;
una promozione della ricerca per lo sviluppo di misure di attenuazione
pratiche ed efficaci, in particolare nella pesca con reti fisse.
L'obiettivo a lungo termine consiste nell'integrare gli elementi di mitigazione
e monitoraggio nei nuovi quadri per le misure tecniche e la raccolta dei
dati elaborati nel contesto della riforma della PCP nonché fornire
i finanziamenti a tal fine necessari nell'ambito del Fondo europeo per
gli Affari marittimi e la pesca (FEAMP).
Alcune di queste misure saranno attuate a livello dell'Unione, mentre
altre richiedono un'azione volontaria da parte degli Stati membri
o il sostegno delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP)
nelle attività di pesca praticate al di fuori delle acque unionali.
Il piano d'azione prevede interventi attuabili immediatamente e interventi
che comportano un impegno a più lungo termine sulla base dei dati
e dei pareri scientifici disponibili. Il successo del piano dipende dai
contributi collettivi degli Stati membri, dei pescatori e delle ONG.
CONTESTO
Le interazioni fra le attività di pesca e gli uccelli marini costituiscono
un fenomeno frequente e diffuso. I tassi di mortalità accidentale
che ne derivano rappresentano una grave minaccia per molte popolazioni
di uccelli marini e incidono negativamente sulla produttività e
sulla redditività della pesca.
Secondo una stima prudenziale del Consiglio internazionale per l'esplorazione
del mare (CIEM), oltre 200 000 uccelli marini muoiono ogni anno in
conseguenza di un contatto con la flotta peschereccia dell'UE nelle acque
unionali ed extraunionali. Almeno 49 specie di uccelli marini catturate
accidentalmente sono classificate a grave rischio di estinzione. Tra queste
figurano la berta delle Baleari, la berta grigia, la berta minore e il
gabbiano corso catturati accidentalmente nella pesca con palangari nelle
acque dell'UE nonché l'edredone di Steller, la strolaga minore,
la strolaga mezzana, lo svasso cornuto e la pesciaiola, che costituiscono
catture accessorie nella pesca con reti fisse, principalmente nel Mar Baltico.
Le attuali misure di gestione per la protezione degli uccelli marini sono
contenute in un ampio repertorio di norme in materia ambientale e di pesca
e in tutta una serie di convenzioni e accordi internazionali. Tali misure
si sono tuttavia rivelate in gran parte inefficaci nel ridurre le catture
accessorie di uccelli marini, salvo in alcuni casi isolati di acque lontane
come l'Antartico e le Isole Falkland. La Commissione ritiene pertanto
necessario aumentare gli sforzi per affrontare questo problema.
L'elenco completo delle misure proposte, corredato di ulteriori informazioni,
è disponibile su: http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/seabirds/seabirds_communication_en.pdf
CONTATTI:
Oliver Drewes (+32.2.2992421)
Lone Mikkelsen (+32.2.2960567)
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