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ENTI E
MINISTERI
Barroso rilancia: nuovo Trattato per l'Europa di domani.
E' un Barroso carico di speranza, orgoglio
e ardore quello che si presenta davanti al Parlamento riunito in seduta
plenaria a Strasburgo. Il Presidente della CE, nel suo terzo discorso
sullo stato dell'Unione, tocca i punti nevralgici del sistema europeo,
esortando gli astanti a non perdere la fiducia e a cooperare con le altre
Istituzioni per superare questa congiuntura difficile.
Proprio fiducia e cooperazione, assieme ad equità, sono le parole
chiave intorno cui si dipana il suo discorso. La mancanza di fiducia ha
portato ad una crisi politica, ossia sociale, la quale si unisce ad un'altra
crisi, quella finanziaria ed economica. Il progetto di Barroso prevede
l'individuazione di nuove strade, la realizzazione di nuove idee, perché
non sembra possibile "provare a rispondere alle domande del futuro
con gli strumenti del passato"; è perciò doveroso che
ciascuno prenda coscienza che il mondo globalizzato in cui viviamo non
permetterebbe ad alcuno dei Paesi di cui è composta l'Unione di
ambire ad un posto di primo piano nel panorama mondiale, se dovesse o
volesse concorrere come singolo. Per dare fiducia ai cittadini, ai mercati
e ai partner commerciali, "gli Stati Membri più vulnerabili
non devono far nutrire alcun dubbio circa la loro volontà di riformarsi,
circa il loro senso di responsabilità, ma allo stesso tempo i Paesi
più forti non devono far dubitare della loro volontà di
restare uniti e coesi, del loro senso di solidarietà".
Da qui la necessità di cooperare per sviluppare una nuova Europa,
un'Europa più unita, i cui soggetti, intesi sia come Stati Membri
che come cittadini, siano più integrati. Il processo d'integrazione,
secondo Barroso, non potrebbe essere nemmeno cominciato, se non dando
il via a riforme che vadano verso maggiore equità: quando questa
viene a mancare, e l'esempio dei nostri tempi è significativo,
non si può parlare di sviluppo sostenibile, il quale costituisce
"la linfa vitale del nostro sistema economico-sociale […],
ma si può sostenere una crescita unicamente se competitivi".
Riguardo quest'ultimo punto, il presidente della CE è stato estremamente
chiaro: una delle cause per cui l'Europa è in crisi, oltre le pratiche
irresponsabili del settore finanziario e il debito pubblico insostenibile,
è la perdita o mancanza di competitività di alcuni Stati
Membri. Dunque, la soluzione indicata da Barroso è un amalgama
tra "modernizzazione delle amministrazioni pubbliche, riduzione degli
sprechi, contrasto ai privilegi, riforma del mercato del lavoro al fine
di bilanciare stabilità e flessibilità, e la garanzia di
sostenibilità al sistema sociale", nonché un sistema
di tassazione che risulti più semplice per gli imprenditori e più
appetibile per gli investitori.
Per metter in pratica ciò che ieri ha detto in Parlamento, Barroso
ha tracciato una road map, la cui prima tappa consiste nel sostenere quella
proposta fatta dall'Istituzione di cui egli è il più alto
rappresentante, atta a riformare il sistema di vigilanza degli istituti
di credito devolvendone il controllo alla BCE. Quest'ultima lavorerà
a stretto contatto con le autorità di vigilanza nazionali e l'ABE,
l'Autorità Bancaria Europea creata nel 2010 e che ora, quando Parlamento
e Consiglio Europeo trasformeranno in atto vincolante la proposta della
CE, avrà nuovi poteri finalizzati alla tutela del cittadino, il
quale non dovrà più preoccuparsi di pagare eventuali fallimenti
di banche private.
Ma Barroso si spinge oltre, invitando i rappresentanti dei popoli europei,
ed indirettamente anche questi ultimi, a credere nell'Europa. La sua richiesta
ha lo scopo di vedere affidate all'Unione, per mezzo poi anche di un nuovo
Trattato, le competenze necessarie per stabilizzare l'Euro, accelerare
la crescita e creare un nuovo sistema per sviluppare in comune la politica
monetaria, economica e fiscale, in modo tale che si possa raggiungere
il traguardo che oggi si riesce a scrutare solo all'orizzonte: la Federazione
degli Stati Europei.
Fabrizio Spada e Lorenzo Di Cataldo
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
tel. +39.02.4675141
comm-rep-mil@ec.europa.eu
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