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ENTI E
MINISTERI
Il Parlamento europeo vota finalmente per il rafforzamento del divieto
di spinnamento degli squali
Questa decisione, ottenuta dopo una
lunga lotta rappresenta il superamento dell'ultimo grande ostacolo all'eliminazione
delle scappatoie normative presenti nel divieto UE sul finning
Per Slow Food si tratta di un grande successo: Carlo Petrini, presidente
della nostra associazione, e Silvio Greco presidente del Comitato scientifico
di Slow Fish hanno sottoscritto l'appello che ha preceduto la votazione
del Parlamento Ue.
Riportiamo il comunicato stampa di
Shark Alliance:
Shark Alliance accoglie con grande soddisfazione il voto del Parlamento
Europeo che elimina le scappatoie normative presenti sino ad oggi nel
divieto sul finning, la pratica che consiste nel tagliare le pinne degli
squali e rigettarne il corpo in mare. Dopo anni di dibattito, 566 Membri
del Parlamento Europeo hanno votato a favore del rapporto che appoggiava
la proposta della Commissione Europea di richiedere che gli squali vengano
sbarcati con le pinne attaccate al corpo.
"Il voto del Parlamento rappresenta una pietra miliare nello sforzo
globale per porre fine alla pratica del finning sugli squali,"
ha detto Sandrine Polti, consulente politica del Pew Environment
Group e di Shark Alliance. "La nostra coalizione, ha lavorato per
più di sei anni su questa fondamentale riforma nelle politiche
europee sugli squali ed è entusiasta del voto di oggi e degli sviluppi
positivi che ci aspettiamo ne derivino."
Il Regolamento dell’UE del 2003 che vietava il finning prevedeva
una deroga in base al quale i pescatori, autorizzati attraverso permessi
speciali, potevano asportare le pinne di squalo a bordo dei pescherecci
e poi sbarcarle separatamente dalla carcasse. La conformità alla
normativa avveniva attraverso un complicato sistema di corrispondenza
tra il peso delle pinne e delle carcasse, lasciando di fatto un ampio
margine alla possibilità di praticare il finning senza essere scoperti.
Nel 2006, il Parlamento Europeo ha chiesto di rafforzare il divieto europeo
sul finning e nel 2010 una Risoluzione ha invitato la Commissione
a vietare la rimozione in mare delle pinne di squalo. Nel novembre del
2011 la proposta della Commissione è stata approvata dal Consiglio
dei Ministri della pesca e nella primavera del 2012, dalla Commissione
per l'ambiente del Parlamento. I dibatti in Commissione Pesca sono stati
lunghi e a volte confusi e serrati, con diversi europarlamentari che spingevano
affinché si mantenessero le scappatoie presenti nel Regolamento
UE.
"Ci congratuliamo con la Commissione Europea per il ruolo chiave
che ha avuto e con i 25 Ministri della Pesca dell'UE che hanno sostenuto
la sua proposta. Un ringraziamento va a tutti gli europarlamentari italiani
che hanno appoggiato la Proposta di rafforzamento e in particolare desideriamo
ringraziare gli Europarlamentari Guido Milana (S&D/PD), Andrea Zanoni
(ALDE/IDV) e Potito Salatto (PPE/FLi) che si sono impegnati in questa
battaglia in prima persona, con grande impegno e responsabilità“
– ha dichiarato Serena Maso, coordinatore nazionale per l’Italia
di Shark Alliance.
Infine, ma non da ultimo, ringraziamo le migliaia di cittadini europei
che con la loro partecipazione e il loro sostegno hanno fatto pressione
su politici e istituzioni " , conclude Serena Maso
"I gruppi membri di Shark Alliance sono ora pronti a continuare questo
processo e promuovere il Regolamento finale delle ‘pinne-attaccate’
e nell’assicurare ulteriori e complementari misure di tutela degli
squali, come ad esempio l’applicazione di limiti di cattura nazionali
e internazionali affinché si affronti efficacemente la questione
del sovrasfruttamento degli squali".
Shark Alliance è una coalizione di oltre 130 organizzazioni tra
cui Slow Food che si dedicano alla conservazione degli squali su basi
scientifiche. Shark Alliance è stata fondata ed è coordinata
dal Pew Environment Group, il ramo del Pew Charitable Trusts che si occupa
di tutela dell’ambiente.
Il finning è incentivato dall’utilizzo delle pinne di squalo
come ingrediente principale di una zuppa tradizionale in alcune culture
asiatiche.
I pescherecci europei sbarcano annualmente più di 100.000 tonnellate
fra squali e razze (soprattutto verdesche) da tutto il mondo. La Spagna
è responsabile di più della metà di questi sbarchi
e di tre quarti delle verdesche catturate.
Attualmente, i pescatori dell'UE che posseggono i permessi speciali possono
asportare le pinne di squalo in mare, conservandone i corpi. La conformità
al regolamento in deroga viene controllata attraverso un complicato e
indulgente rapporto di peso pinne-carcasse che consente di praticare il
finning senza essere scoperti. Spagna e Portogallo sono gli unici Stati
Membri dell'UE che ancora rilasciano tali permessi.
Il metodo delle 'pinne-attaccate' è raccomandato dal Comitato scientifico,
tecnico ed economico per la pesca dell'UE e dall'Unione Internazionale
per la Conservazione della Natura. É anche lo strumento scelto
per l'applicazione del divieto di finning in più risoluzioni delle
Nazioni Unite e nel Piano di conservazione dello squalo nell’ambito
della Convenzione sulle Specie Migratorie.
In tutto il mondo, un numero crescente di Paesi, compresi quelli dell’America
Centrale, così come gli Stati Uniti e Taiwan, hanno adottato la
politica delle 'pinne-attaccate'.
(www.slowfood.it)
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