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ENTI E
MINISTERI
Ue: La riforma dell’organizzazione comune
del mercato vitivinicolo
I progressi sinora compiuti
L’Unione europea è il maggior produttore mondiale di vino.
Essa rappresenta il 60 % circa della produzione mondiale. Negli ultimi
venti anni, vi è stato un significativo calo del consumo di vino
nell’Ue, in particolare nei principali Stati membri produttori (Francia,
Italia e Spagna). Tra il 2000/2001 ed il 2008/2009, le importazioni di
vino nell’Ue sono anche cresciute ad un ritmo superiore a quello
delle esportazioni. In tale contesto, un’eccedenza strutturale della
produzione ha costituito una caratteristica costante del mercato vitivinicolo
europeo nel corso degli ultimi decenni.
Al fine di accrescere la competitività dei produttori di vino dell’Ue
e di equilibrare la domanda e l’offerta settoriale, nel 2008 il
Consiglio ha introdotto una riforma dell’organizzazione comune del
mercato (Ocm) vitivinicolo. Il controllo di gestione svolto dalla Corte
dei conti europea, illustrato nella relazione speciale n. 7/2012, ha valutato
i progressi sinora compiuti. L’audit si è concentrato sulle
misure “estirpazione” e “ristrutturazione e riconversione
dei vigneti”, che rappresentano i due settori di spesa più
importanti. La dotazione di bilancio disponibile per il regime di estirpazione
nel corso del triennio di applicazione della misura (dalla campagna vinicola
2008/2009 a quella 2010/2011) è stata di 1,074 miliardi di euro.
Nel corso del decennio 2001-2010, alle misure di ristrutturazione e di
riconversione sono stati destinati 4,2 miliardi di euro. Inizialmente,
al momento in cui è stata predisposta la riforma, la Commissione
stimava che l’eccedenza strutturale di vino fosse pari a 18,5 milioni
di ettolitri. Alla fine, il regime di estirpazione ha ridotto la produzione
Ue nel periodo 2008-2011 di soli 10,2 milioni di ettolitri l’anno,
soprattutto perché non si sono concretizzate le ipotesi su cui
si basava l’obiettivo iniziale. La Corte ritiene anche che i tassi
di aiuto siano stati fissati a livelli troppo elevati e che il regime
avrebbe pertanto potuto essere più efficiente, conseguendo risultati
più significativi con le risorse messe a disposizione.
La misura di ristrutturazione e riconversione, che ha l’obiettivo
di accrescere la competitività dei produttori di vino mediante
il versamento di compensazioni per la perdita di reddito durante il periodo
in cui il vigneto viene adattato, e quale contributo alle spese di ristrutturazione
e di riconversione, ha avuto un impatto significativo per grandi superfici
a vigneti in tutta Europa. Tuttavia, gli incrementi delle rese derivanti
da una ristrutturazione senza alcun impatto percepibile sul consumo complessivo
hanno parzialmente compensato gli effetti dell’estirpazione. La
Cce formula una serie di raccomandazioni all’indirizzo della Commissione
volte a migliorare l’efficacia della riforma del settore vitivinicolo,
ed in particolare le seguenti: fornire una stima dell’equilibrio
tra l’offerta e la domanda nel settore vitivinicolo in base a dati
aggiornati, tenendo conto della prevista liberalizzazione dei diritti
d’impianto; qualora si dovessero ritenere necessarie ulteriori misure
di estirpazione, dovrebbe essere evitata l’estirpazione di vigneti
ammodernati, stabilendo criteri aggiuntivi di ammissibilità legati
ai vigneti stessi e non solo all’agricoltore; data l’ampia
gamma di operazioni definite dagli Stati membri nell’attuazione
della misura di ristrutturazione, si dovrebbe procedere ad una più
precisa definizione delle operazioni di ristrutturazione ammissibili,
e in particolare di quelle consentite a titolo di “miglioramento
delle tecniche di gestione dei vigneti”; mentre, da un lato, l’Ue
finanzia la misura di estirpazione per ridurre la produzione eccedente
di vino, dall’altro, le misure di ristrutturazione e riconversione
comportano incrementi delle rese dei vigneti e, di conseguenza, della
produzione in volume, che contrastano con l´obiettivo dell´equilibrio
tra l´offerta e la domanda se non si garantiscono nuovi sbocchi
di mercato; la Commissione dovrebbe pertanto fare in modo che un adeguato
mix di misure sia disponibile per risolvere tale contrasto. (http://www.marketpress.info)
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