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ENTI E
MINISTERI
Sei tonnellate di rifiuti a testa all'anno: troppi secondo l'UE
Ogni anno in Europa vengono utilizzate 16 tonnellate di materiali
per persona, 6 delle quali diventano rifiuti, metà dei quali interrati
in discarica. Molti Paesi UE si affidano ancora alle discariche per gestire
i rifiuti, ma questa situazione è divenuta ormai insostenibile.
In Italia, si è passati dal 60% di rifiuti che finivano in discarica
nel 2003 a circa il 50% nel 2008: un progresso significativo che ha comunque
ancora spazi di miglioramento.
Se davvero si rispettassero le norme UE sui rifiuti il risparmio sarebbe
di 72 miliardi di euro l'anno, 42 miliardi di euro in più nel fatturato
annuo del settore rifiuti e riciclaggio e 400 mila nuovi posti di lavoro
entro il 2020. Nonostante questi indubbi benefici, le operazioni illecite
all'interno dei nostri paesi vanificano di continuo le opportunità
di crescita economica. Alla base del problema c'é l'inadeguatezza
delle infrastrutture di molti Paesi UE e il fatto che troppo spesso i
prezzi non rispecchiano il costo reale dello smaltimento. L'assenza di
meccanismi di controllo e una carenza di dati affidabili sulla gestione
dei rifiuti peggiorano notevolmente la situazione.
Il commissario per l'Ambiente, Janez Potocnik, ha dichiarato: "È necessario
considerare i rifiuti una risorsa: interrare le risorse in discarica è
una politica estremamente deleteria. Questa relazione mostra che la gestione
dei rifiuti e il riciclaggio possono contribuire considerevolmente alla
crescita economica e alla creazione di posti di lavoro. Se la legislazione
vigente fosse attuata correttamente, potremmo evitare costose operazioni
di pulizia, inquinamento e problemi di salute, senza dimenticare che i
materiali riciclati costano meno delle materie prime vergini e contribuiscono
a ridurre le emissioni di gas a effetto serra."
L'analisi fornita approfondisce e valuta i benefici economici che si otterrebbero
applicando meglio le norme UE sui rifiuti. In particolare sono stati analizzati
i casi di Italia, Germania, Irlanda, Cipro e Paesi Bassi. Il settore della
gestione dei rifiuti e del riciclaggio offre opportunità economiche
con forte potenziale di espansione: oltre a impieghi per 2 milioni di
persone, il fatturato complessivo del 2008 è stato di 145 miliardi
di euro, circa l'1% del PIL europeo.
Le iniziative europee si dirigono verso una migliore conoscenza dei rifiuti,
un monitoraggio sistematico sul rispetto e funzionamento delle normative
UE, l'uso del principio "chi inquina, paga" e un maggior ricorso
agli strumenti economici per lo smaltimento e la gestione dei rifiuti.
Eurostat ha già istituito uno specifico centro dati sui rifiuti,
ma dotarsi di una capacità di audit a livello europeo e di norme
comuni può rafforzare ulteriormente le capacità di ispezione.
L'Agenzia europea dell'ambiente (AEA, di sede a Copenaghen) opera già
in questo settore e potrebbe svolgere efficacemente questi compiti.
La strategia illustrata introduce le imposte sulle discariche o i regimi
del tipo "paga quanto butti" e fa parte della tabella di marcia
verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse. Entro il 2020 i
rifiuti dovranno essere gestiti con la prevenzione, il riutilizzo, il
riciclaggio, il recupero e lo sviluppo di mercati per i materiali secondari
e riciclati. Ulteriori informazioni sono fornite sul sito della Commissione
dedicato alla tutela dell'ambiente: http://ec.europa.eu/environment/waste/index.htm.
Matteo Fornara e Francesca Livoti
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
tel. +39.02.4675141
matteo.fornara@ec.europa.eu
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