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ENTI E
MINISTERI
Pesca nell'acqua dolce come la pesca nel mare
Svolta epocale nella storia della pesca di professione in acqua dolce,
che finalmente potrà usufruire delle stesse opportunità
concesse alla pesca in acqua marina. Dal 1965 i pescatori lombardi di
professione attendevano di vedere riconosciuta la propria attività
al pari dei colleghi che solcano i mari delle coste nazionali. Con la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto legislativo dello scorso
dicembre sul Riordino della Pesca e dell'Acquacoltura, i pescatori lombardi
di professione entrano a pieno titolo nel mondo degli imprenditori ittici.
La Regione Lombardia, nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, ha infatti
chiesto e ottenuto dal Governo che la pesca in acque interne fosse inserita
nelle attività di pesca professionale riconosciute e disciplinate
dal regolamento CE 1224/2009. I 240 pescatori di professione che operano
sui laghi e fiumi lombardi, e che ogni anno prelevano più di 700
quintali di pregiati prodotti ittici, secondo criteri di pesca sostenibile,
potranno quindi accedere ai contribuiti dedicati al settore della pesca
e dell'acquacoltura e ottenere finanziamenti su progetti di ammodernamento
delle attrezzature e di sviluppo dell'attività.
"Un riconoscimento della pari dignità della pesca di lago
rispetto a quella di mare - ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura
Giulio De Capitani - ma anche un'opportunità concreta per far crescere
il settore". Fino a oggi l'impegno di Regione Lombardia è
stato soprattutto sul piano delle infrastrutture e delle opere irrigue
necessarie per ripristinare gli habitat e la libera circolazione della
fauna ittica lungo tratti strategici dei nostri fiumi. "Da oggi,
grazie all'accesso ai finanziamenti europei, - ha aggiunto l'assessore
- Regione Lombardia potrà programmare politiche di sviluppo delle
attività di pesca e acquacoltura e rilanciare un'attività
tradizionale che ha un enorme potenziale economico, occupazionale e turistico.
Puntiamo anche alla valorizzazione del nostro pescato e dei prodotti tipici
come il missoltino, perfetto candidato al riconoscimento della DOP. Resta
poi l'assoluta priorità di incentivare i giovani che vogliono iniziare
questo affascinante mestiere".
MULTIFUNZIONALITÀ DELLA PESCA - Il decreto legislativo definisce
in modo estremamente chiaro ulteriori opportunità per il pescatore
professionista. Potrà imbarcare ed esercitare la pesca con gli
appassionati e dilettanti del settore. In analogia con quanto già
avviene per l'agriturismo potrà inoltre svolgere attività
didattica, ricreativa, di ospitalità e di ristorazione, utilizzando
le proprie strutture e il pescato. L'esperienza delle fattorie didattiche
potrà diventare "galleggiante".
TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI ITTICI - Tra gli effetti del decreto anche
il riconoscimento e l'incentivo alla trasformazione del pescato, alla
sua distribuzione e commercializzazione. Questa opportunità, soggetta
a precise norme sanitarie e di tracciatura della filiera, apre scenari
assolutamente innovativi per risolvere lo storico problema dei picchi
stagionali di molte specie ittiche, attualmente destinate a essere svendute
per eccesso di prodotto, e per incrementare il valore aggiunto dei pesci
di scarso valore commerciale.
PROSPETTIVE SUI PROGRAMMI DELL'UNIONE EUROPEA - Tra le priorità
dell'Assessorato regionale all'Agricoltura anche quella di ottenere lo
stesso risultato sui programmi dell'Unione Europea di promozione e sviluppo
delle politiche di pesca, al fine di assicurare il necessario sostegno
per i pescatori professionali e per la tutela degli ambienti acquatici
anche con le risorse comunitarie.
(Lombardia Notizie - http://www.agricoltura.regione.lombardia.it)
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