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ENTI E
MINISTERI
Made in Italy: Coldiretti, bene stop quote stato in pecorino rumeno
Marini: finalmente ha vinto il buonsenso con cessione quote
Simest in Lactitalia
Finalmente ha vinto il buonsenso. E’
un grande risultato della nostra mobilitazione l’annuncio della
cessione da parte della finanziaria del Ministero dello Sviluppo economico
Simest delle quote di partecipazione in Lactitalia, la società
che produce in Romania i formaggi pecorino e caciotta che fanno concorrenza
alle produzioni del vero Made in Italy. E’ quanto afferma il presidente
della Coldiretti Sergio Marini nel ricordare che si è conclusa
positivamente la battaglia della Coldiretti, delle associazioni dei consumatori
e di 2215 i comuni, 12 regioni, 26 province, 41 Camere di Commercio e
119 tra Comunità Montane, Consorzi di Tutela e altri enti come
Unioncamere, che hanno adottato delibere con le quali si denunciava che
le operazioni di sostegno dell’Italian sounding, da parte della
Simest, determinano danni gravi in quanto bloccano ogni potenzialità
di crescita delle imprese italiane a causa della “saturazione”del
mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere
di origine nazionale, impedendo ai consumatori di effettuare una corretta
comparazione sulla base della diversa qualità e convenienza con
prodotti autentici del Made in Italy”.
Una vicenda incredibile si è chiusa positivamente ma ci chiediamo
- ha precisato Marini - in quali altre occasioni ci sia stata una cattiva
utilizzazione delle risorse pubbliche come questa senza che nessuno se
ne occupasse o intervenisse. Per questo ora l’impegno del Governo
e del Parlamento – ha affermato Marini - deve essere rivolto a vietare
per legge il finanziamento pubblico di prodotti realizzati all’estero
che imitano il vero Made in Italy. Occorre - ha concluso Marini - avere
la forza di distinguere la vera internazionalizzazione da quelle forme
di delocalizzazione aggravate dall’uso improprio del “marchio
Italia” che danneggiano il Paese facendo perdere occupazione e svilendo
il valore del Made in Italy, costruito con sacrifici da generazioni di
imprenditori.
Per quanto riguarda la questione della societa' Lactitalia attraverso
un comunicato emesso al termine della manifestazione della Coldiretti
in piazza Montecitorio è stato annunciato che, ''Simest ha portato
a conclusione la procedura di partecipazione alla societa', dalla quale
e' uscita con la cessione delle quote'' dando ''piena adesione al rafforzamento
del contrasto all'italian sounding e alla diffusione del made in Italy,
cosi come indicato da una recente direttiva del Ministero dello sviluppo
economico''. ''Simest ha prontamente recepito la direttiva in materia
agroalimentare emanata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede
la revoca di partecipazioni deliberate, qualora le imprese pongano in
essere pratiche commerciali in grado di indurre in errore i consumatori,
anche nei mercati esteri, circa l'origine italiana dei prodotti commercializzati,
sia attraverso elementi specifici dei prodotti stessi che del relativo
packaging''. (www.coldiretti.it)
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