ENTI E MINISTERI

PACCHETTO LATTE
FEDAGRI: “ottimo testo che perfeziona norma Ue, eliminando rischio organizzazioni di carta”. Abrate: Con il Decreto Applicativo “il ruolo della contrattazione, che in futuro determinerà il prezzo del latte, verrà svolto solo da OP (Organizzazioni di produttori) che abbiamo una effettiva disponibilità del latte”

Roma, 5 ottobre 2012 – “Il Decreto applicativo del Regolamento Ue del Pacchetto latte è un ottimo testo che a nostro avviso perfeziona la norma comunitaria, poiché interviene in primo luogo a scongiurare il rischio che il ruolo della contrattazione venga svolto dalle cosiddette ‘Op di carta’, ossia quelle non detengono il prodotto. Si tratta di una novità che sancisce un principio estremamente importante per il nostro comparto e non solo, poiché potrebbe presto essere preso a modello anche in altri settori nelle fasi di applicazione della futura normativa della nuova Pac”.
È soddisfatto Tommaso Mario Abrate, Presidente del Settore lattiero-caseario di Fedagri-Confcooperative (quasi 1.000 cooperative, il 42% del fatturato italiano), all’indomani dell’approvazione delle norme applicative del Pacchetto latte UE, di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che “recepiscono molte delle osservazioni e delle richieste presentate dalla nostra organizzazione, il cui ruolo è stato determinante nelle fasi di elaborazione e di stesura del testo”.
“Già subito dopo la pubblicazione del Pacchetto latte – spiega Abrate – avevamo messo in evidenzia il rischio che il ruolo delle OP nella stipula dei contratti scritti tra produttori ed acquirenti potesse essere svolto anche da soggetti che non detenessero realmente la produzione dei soci. Oggi il testo applicativo garantisce di fatto che la contrattazione che in futuro determinerà il prezzo del latte, verrà svolta soltanto da OP che abbiamo una effettiva disponibilità del latte e una effettiva partecipazione dei produttori. Scongiurando in tal modo ogni possibile ritorno a modelli del passato con soggetti che con mere funzioni burocratiche avevano acquisito un ruolo non dovuto sul fronte della rappresentanza”.
“Ora – continua Abrate – dobbiamo cogliere le nuove opportunità che la normativa offre per rafforzare il potere contrattuale dei produttori e la loro aggregazione e per attivare tavoli di concertazioni con altre componenti della filiera, compreso il sistema distributivo, per condividere percorsi e progetti condivisi di sviluppo dell’intera filiera”.
Abrate sottolinea infine l’importanza che riveste per l’Italia la programmazione produttiva dei formaggi DOP in funzione della domanda: “il provvedimento è frutto dell’ottima e sinergica azione che l’Italia ha saputo svolgere nelle sedi comunitarie, costruendo le necessarie alleanze, che ci consente di mantenere di fatto, per la parte prevalente ed eccellente del nostro latte, un efficace governo dell’offerta nella prospettiva dell’ormai imminente superamento delle quote latte”.
“Resta tuttavia centrale – sottolinea Abrate - l’esigenza di concentrare le nostre imprese per poter accrescere la capacità competitiva, se così non fosse, la stessa programmazione produttiva si rivelerebbe uno strumento di difesa non essendo in grado, da solo, di assicurare concrete prospettive di sviluppo”.
La cooperative del settore lattiero caseario sono 963, con oltre 35.000 soci e 12.000 addetti, per un fatturato complessivo che supera i 7 miliardi di euro, e che è pari al 42% dell’intero fatturato del settore.

Alina Fiordellisi
Ufficio stampa Fedagri-Confcooperative
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