|
ENTI E
MINISTERI
Pac, Catania: Tanti risultati raggiunti, ma c'è ancora molto lavoro
da fare
"Finora sono stati raggiunti molti risultati in merito al negoziato
sulla riforma della Politica agricola comune e ciò permette di
guardare con fiducia al lavoro che ci sarà da fare nei prossimi
mesi. Naturalmente restano ancora molte cose da affrontare, in gioco ci
sono ancora questioni particolarmente sensibili che interessano diversi
Stati membri. Ad esempio la questione del 'greening', la definizione di
agricoltore attivo e il tema dell'indicazione obbligatoria dell'origine
dei prodotti agricoli durante la fase di commercializzazione".
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali,
Mario Catania, partecipando a Bruxelles ai lavori del Consiglio europeo
dei Ministri dell'agricoltura e della pesca.
"Relativamente al primo pilastro - ha spiegato Catania - il problema
è relativo soprattutto al tema della convergenza interna. Dobbiamo
tenere conto della situazione di quei Paesi che oggi hanno un livello
differenziato di aiuti. Bisogna andare nella direzione di un avvicinamento
di questo livello, ma senza creare traumi al tessuto produttivo. Occorre
pertanto un processo graduale che possa essere gestito senza strappi e
senza traumi".
"Un'altra questione molto delicata - ha aggiunto il Ministro - riguarda
il 'greening'. Su questo aspetto stiamo lavorando bene, sono molto soddisfatto
del lavoro fatto dalla Presidenza ma anche dalla disponibilità
mostrata dalla Commissione. Il 'greening' è una misura delicata,
è opportuno che gli agricoltori abbiano un regime che non gravi
sulle imprese. È importante che l'applicazione di questa misura
sia in armonia con la situazione delle nostre aziende agricole".
"Bisognerà anche lavorare sulla definizione di agricoltore
attivo. Sono d'accordo con la Commissione e con la Corte dei Conti sul
fatto che bisogna arrivare a un regime obbligatorio che definisca quali
sono gli agricoltori attivi e che limiti solo a loro l'erogazione del
sostegno. Dobbiamo stare però attenti a come impostiamo questa
disposizione, la norma deve essere idonea a non creare problemi applicativi
negli Stati membri. Dovrà contenere il principio di obbligatorietà,
ma potrà lasciare agli Stati membri la possibilità, al proprio
interno, di definire l'agricoltore attivo".
"Infine - ha proseguito Catania - un'ultima considerazione, relativamente
alla questione dell'Organizzazione comune di mercato. In questi mesi non
abbiamo discusso abbastanza sul tema dell'indicazione obbligatoria dell'origine
dei prodotti agricoli durante la fase di commercializzazione. È
necessario che la riforma della Pac confermi in modo chiaro questo obbligo.
Il settore ortofrutticolo presenta gravi problemi, dovuti anche alle conseguenze
dell'accordo stipulato con il Marocco, e i produttori ortofrutticoli del
sud dell'Europa stanno portando avanti forti proteste. È bene che
diamo loro i segnali giusti, come confermare in modo chiaro che deve essere
indicato il Paese di origine dei prodotti, nel momento in cui essi vanno
sul mercato". (www.politicheagricole.it)
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|