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ENTI E
MINISTERI
Incidenti causati da droga e alcol. Il governo: «Basta con
l' impunità»
Omicidio stradale, ipotesi al vagli. I dubbi di Passera. La norma
si applicherebbe anche a chi fugge senza prestare soccorso alle vittime.
I dati dell' Asaps «Nel 2011 il 35% degli incidenti mortali causato
da chi era alla guida in stato di alterazione»
«La sostanziale impunità di
chi uccide alla guida non può essere tollerata», ha detto
il ministro Corrado Passera, a proposito del reato di omicidio stradale
previsto nella legge delega per la riforma del Codice della Strada, allo
studio in commissione Trasporti della Camera. Secondo la nuova fattispecie,
chi si mette al volante ubriaco (con un tasso di alcol nel sangue superiore
all' 1,5%) o sotto l' effetto di stupefacenti e provochi la morte di qualcuno,
sarà punito con un minimo di 8 anni di carcere, fino ad un massimo
di 18, con l' arresto in flagranza. Oltre alla revoca definitiva della
patente. La norma si applicherebbe anche ai pirati della strada che fuggono
senza prestare soccorso lasciando la vittima ad agonizzare sull' asfalto.
Sul merito, il governo è sostanzialmente d' accordo con il presidente
della commissione Mario Valducci. «Nessun dubbio che chi uccide
sotto l' effetto di alcool o droghe debba subire una sanzione molto forte,
molto più di quella attuale», ha spiegato Passera. «È
intollerabile e inaccettabile che se ne possa tornare a casa».
Qualche perplessità sussiste invece sull' attuazione pratica della
norma. Perché per introdurre il reato di omicidio stradale occorrerebbe
modificare sia il codice della strada che quello di procedura penale.
E perché la sanzione accessoria del ritiro della patente - collegato
all' impossibilità di riconseguirla e di guidare auto e moto sul
territorio nazionale anche con patente ottenuta in un altro stato - «è
unica nel suo genere in tutta l' Unione Europea e potrebbe contrastare
con il diritto alla circolazione», uno di quelli fondamentali. «Per
cui è opportuna una riflessione». Non troppo lunga, spiega
lo stesso ministro Passera, augurandosi che la legge delega sia pronta
entro l'estate e che la riforma del codice della strada, in versione «breve»,
sia approvata entro fine legislatura. Ribadisce l'importanza di creare
un reato di omicidio stradale Mario Valducci. Per mandare un messaggio
preciso che «mettersi alla guida ubriachi o drogati equivale ad
impugnare una pistola carica e sparare, il rischio di incidente mortale
è altissimo».
Le norme attuali non bastano. Tra sconti e attenuanti il colpevole spesso
se la cava con poco. «Con una fattispecie più specifica sarebbe
più semplice ottenere pene severe». E ricorda la coppia di
Terracina investita pochi giorni fa da un romeno con il 2,4 di alcol nel
sangue: lui è morto, lei è grave, era incinta e ha già
perso il bimbo. Quanto al cosiddetto «ergastolo della patente»
Valducci sottolinea che c' è già una disposizione simile
introdotta nel 2010 con la legge 120, anche se solo per chi commette un
secondo omicidio al volante. Spiega Stefano Guarnieri, presidente dell'
associazione intitolata al figlio Lorenzo (ucciso a 17 anni da un motociclista
ubriaco e drogato) - che con l' associazione Gabriele Borgogni, l' Asaps
e il comune di Firenze ha raccolto 57 mila firme per la petizione popolare
- che «attualmente chi uccide guidando in stato di ebbrezza o sotto
l' effetto di droghe compie un omicidio di serie C ed è sottoposto
alla stessa pena di chi ruba un portafoglio sull' autobus». Terribili
i dati dell' Associazione sostenitori della polizia strdale Asaps. «Soltanto
per la pirateria stradale» calcola il presidente Giordano Biserni
«appena un segmento dell' incidentalità totale per cui nel
2011 abbiamo registrato 852 episodi con 995 feriti e 127 morti, l' alcol
e la droga emergono nel 35% degli episodi mortali». E sono solo
i casi in cui è stato eseguito il test dell' etilometro. «Altrimenti
la percentuale salirebbe al 50%». Perciò è categorico
il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, tra i promotori della battaglia:
«Il Parlamento non tergiversi e dalle parole si passi fatti».
(Giovanna Cavalli - http://archiviostorico.corriere.it)
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