ENTI E MINISTERI

Linee Guida Volontarie: chiuso il trattato internazionale sulla terra

Si è chiusa venerdì 9 marzo, a tarda serata, l’ultima fase del negoziato tra i Governi e la società civile per redigere le “Linee Guida Volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste” nell’ambito del Comitato per la Sicurezza Alimentare (CFS) della FAO. Nell'agenda politica del vertice erano inserite questioni importanti come il possesso della terra, la volatilità dei prezzi alimentari, la richiesta di soluzioni al problema della fame nel mondo e gli investimenti agricoli. Le associazioni CROCEVIA, FAIR, La Via Campesina e TERRA NUOVA hanno sostenuto e partecipato alle mobilitazioni dei delegati dei movimenti e delle organizzazioni sociali e contadine che rappresentano i piccoli produttori di cibo e hanno presentato i risultati del vertice venerdì scorso, in conferenza stampa, di fronte alla FAO.
Le Linee Guida Volontarie (VGL) sono uno strumento del sistema delle Nazioni Unite che fissa elementi necessari, ma non obbligatori, per l'azione dei Governi. Le organizzazioni sociali hanno sviluppato un lungo processo interno di consultazioni in tutti i continenti, sostenute dall'IPC (Comitato Internazionale per la Sovranità Alimentare) per elaborare la propria versione delle Linee Guida, utilizzata poi nella negoziazione con i Governi.
Dopo oltre due anni di lavoro, quindici tornate di consultazioni, e tre negoziati, il CFS ha dato il via libera alle Linee Guida Volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste. La direttiva fissa per la prima volta alcuni principi internazionali sull’accesso alla terra e alle altre risorse naturali. Come specificato nel nome, si tratta di norme non obbligatorie, ma volontarie, che riaffermano diritti fondamentali e stabiliscono regole cui gli Stati potranno attenersi. Le VGL individuano le responsabilità degli Stati, che hanno il dovere di proteggere chi detiene diritti formali e non sulla terra, riconoscono l’uso agricolo della terra e la necessità di tutelare i piccoli coltivatori, riconoscono le “terre ancestrali", affermando il diritto delle comunità locali all’uso della terra che deriva dalla loro consolidata presenza sul territorio. Stabiliscono, inoltre, che gli investimenti sulla terra non devono andare a danno delle comunità locali e si prevede la possibilità di fissare un tetto all’estensione delle proprietà. Nella VGL, infine, si parla anche di redistribuzione delle terre e riforma agraria. (http://www.aiab.it)


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