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ENTI E
MINISTERI
Politica marittima: la Commissione lancia una nuova strategia per il Mare
Adriatico e il Mar Ionio
La Commissione europea ha adottato una strategia marittima per il
Mare Adriatico e il Mar Ionio intesa a stimolare una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva nella regione. La strategia si fonda su quattro
pilastri: un'economia “blu” rafforzata, un ambiente marino
più sano, uno spazio marittimo più sicuro e attività
di pesca responsabili.
Alla base vi sono l'iniziativa della Commissione "Crescita
blu" e la dichiarazione di Limassol sull'agenda marina e marittima
per la crescita e l'occupazione, recentemente adottata dai ministri dell'Unione
europea. Obiettivo dell'iniziativa è far sì che il mare
rappresenti opportunità di innovazione, crescita economica e benessere
per tutti i paesi che lo circondano.
La strategia sarà attuata nel 2013 tramite un piano d'azione messo
a punto insieme alle parti interessate della regione. La Commissione invita
pertanto tutti gli interessati – a livello nazionale, regionale
e locale – a proporre azioni concrete. Questa fase fa seguito a
una serie di seminari destinati a un ampio ventaglio di partecipanti tenutisi
in Grecia, Italia e Slovenia nel corso del 2012.
Pur riconoscendo il lavoro già svolto da diverse organizzazioni
nella regione, la nuova strategia sottolinea la necessità di rafforzare
la cooperazione. Saranno promossi nuovi partenariati transfrontalieri
sulla base delle risorse, della legislazione e delle strutture esistenti
e gli operatori locali, regionali e nazionali saranno mobilitati per raggiungere
obiettivi comuni. Si tratta della prima iniziativa di questo genere nel
bacino mediterraneo: la strategia contribuirà a sviluppare l'economia
“blu” del bacino marittimo coordinando azioni di finanziamento
e meccanismi di attuazione.
Tra gli ambiti di intervento prioritari figurano:
la creazione di poli marittimi e reti di ricerca per favorire l’innovazione;
la mobilità e le competenze della manodopera, che saranno potenziate
grazie alla maggiore trasparenza delle qualifiche;
l’ottimizzazione dei collegamenti, con lo sviluppo in tutta la regione
di una rete di trasporti marittimi integrata a basse emissioni di carbonio
(con particolare attenzione ai collegamenti con le isole);
lo sviluppo sostenibile del turismo costiero e marittimo;
la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove opportunità commerciali
nel settore dell'acquacoltura grazie alla ricerca e all'innovazione;
la riduzione dei rifiuti marini e una migliore gestione dei rifiuti nelle
zone costiere;
l’ammodernamento delle attività di pesca (maggior rispetto
delle norme, migliore conservazione, migliore trasferimento delle informazioni
e migliore cooperazione in materia di esecuzione e di controllo).
La nuova strategia rientra nel quadro globale della politica marittima
integrata dell'Unione, che già include strategie marittime per
il Mar Baltico e l’Oceano Atlantico. Potrebbe costituire il punto
di partenza di una più ampia strategia macroregionale che i paesi
del Mare Adriatico e del Mar Ionio sono disposti a sviluppare.
La Croazia e la Commissione europea lanceranno insieme la strategia il
6 dicembre in occasione di una conferenza
a Zagabria.
Contesto
Il Mare Adriatico e il contiguo Mar Ionio costituiscono un'area marina
e marittima importantissima per l’Europa, seppur piuttosto eterogenea
in termini economici, ambientali e culturali. Le interazioni economiche
e sociali tra paesi e regioni sono sempre state intense e ora sono ulteriormente
rafforzate dal processo di adesione all'UE dei paesi dei Balcani occidentali.
I collegamenti marittimi esistenti non soddisfano le esigenze di mobilità
dei cittadini, delle imprese e dei turisti e, nonostante la ricca tradizione
marittima e le conoscenze disponibili, l'innovazione è troppo lenta
per consentire il progresso dell'economia marittima. Gli ecosistemi marini
e costieri devono inoltre far fronte a una serie di sfide ambientali nonché
a un progressivo aumento dell'urbanizzazione e del traffico. I cambiamenti
climatici e i loro effetti costituiscono minacce sempre più gravi
per le aree costiere.
(http://ec.europa.eu)
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