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E MINISTERI
Bilancio Ue, De Castro: “mancata intesa era prevedibile”,
Gardini (alleanza cooperative): “delusione per il fallimento della
proposta di riforma del commissario Ciolos”
Le reazioni alla notizia della sospensione del negoziato
sul bilancio Ue del Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento
Ue De \Castro e del Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari
Maurizio Gardini, intervenuti in un convegno a Bologna.
“Il vertice europeo sul bilancio si è concluso oggi,
come era prevedibile, con un nulla di fatto: per noi era inaccettabile
che l’Europa ci chiedesse da un lato maggiori sacrifici agli agricoltori
sul greening e dall’altro ulteriori tagli al bilancio della Pac”.
Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento
Europeo Paolo De Castro intervenuto nel pomeriggio del 23 novembre all’Assemblea
delle cooperative lattiero-casearie e zootecniche di Fedagri-Confcooperative.
Anche la seconda proposta di bilancio presentata nella serata di ieri
da Van Rompuy, ha spiegato l’on. De Castro, conteneva ancora tagli
molto forti all’agricoltura, pur se ridotti di 8 miliardi rispetto
alla precedente bozza. Egli ha quindi annunciato che “è stato
una buona decisione quella di rinviare il voto sugli emendamenti alla
proposta Ciolos in Commissione Agricoltura del Parlamento al 23 e 24 gennaio,
data in cui potremo tenere conto delle nuove proposte di bilancio e discutere
in particolare della questione del greening. Il taglio previsto alla Pac
rende infatti difficilissimo trovare un accordo sul greening, anche perché
con la proposta Van Rumpuy è venuto meno il postulato stesso della
proposta del Commissario Ciolos, ossia che il greening fosse l’unica
legittimazione per ottenere le risorse sulla Pac”.
Il Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Maurizio
Gardini ha concluso l’Assemblea con un “ringraziamento particolare
per aver scelto come sede l’Emilia Romagna che quest’anno,
proprio in una delle filiere lattiero casearie più prestigiose,
quella del parmigiano reggiano, ha subito danni ingenti a causa del terremoto”
ed un saluto particolare per la cooperativa Latte Maremma di Grosseto,
i cui soci sono stati colpiti dall’alluvione che si è recentemente
abbattuta in particolare su Umbria e Toscana”.
“Anche questa assemblea – ha sottolineato Gardini - vede la
partecipazione della cooperazione di Legacoop ed Agci Agrital, a dimostrazione
che il nostro percorso dell’Alleanza delle cooperative va avanti:
insieme avremo certamente più forza politica, maggiore capacità
di fare rappresentanza, più semplificazione nei servizi, un peso
più elevato nella rivendicazione delle nostre istanze. La cooperazione
vuole operare con maggiore coraggio e determinazione ed essere protagonista
in una stagione dove servono dimensioni adeguate, capacità di essere
imprese in grado di stare su mercati competitivi, affermare i nostri marchi
cooperativi valorizzando le produzioni italiane”.
Rispetto infine alla proposta sulla nuova Pac, Gardini ha espresso profonda
delusione. “Dal Commissario Ciolos onestamente ci si aspettava qualcosa
di più: aveva la possibilità di legare il suo nome ad una
riforma epocale della politica agricola europea ed ha totalmente fallito
quest’obiettivo”.
Il Presidente del Settore lattiero-caseario Tommaso Mario Abrate ha ricordato
nel corso della sua relazione come “la prevista abolizione delle
quote latte, confermata per il 1° aprile del 2015, e la nuova impostazione
della PAC con l’annunciata forte riduzione delle risorse per l’agricoltura,
metteranno la filiera latte nazionale di fronte ai mercati globali, senza
più le misure che fino ad oggi hanno assicurato, in tutta l’Europa,
una sostanziale stabilità dei redditi degli agricoltori ed una
diffusione equilibrata delle produzioni. Potremo cogliere le nuove opportunità
derivanti dall’aumento della domanda mondiale e dalla potenziale
copertura del fabbisogno nazionale se sapremo dotarci velocemente di una
struttura competitiva appropriata, indispensabile sia per crescere sul
piano interno, sia per consolidare i mercati esteri attuali ed aprirne
di nuovi nei Paesi con maggiore trend di crescita”.
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