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ENTI E
MINISTERI
Povertà: Catania, nostro impegno per proseguire programma
europeo
''Il sostegno agli indigenti è
un tema su cui si misura la capacità del Paese di dare risposte
esaurienti a un dramma sociale, che si è fatto ancora più
acuto negli ultimi anni''. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole
alimentari e forestali, Mario Catania, partecipando, insieme al ministro
dello sviluppo economico, Corrado Passera alla conferenza stampa di presentazione
della relazione sul 'Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti
2012', realizzata dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).
Il programma europeo di aiuti, ha proseguito Catania, ù ''un ottimo
esempio di come si può intervenire nella società attraverso,
peraltro, un efficace incontro tra pubblico e privato. Purtroppo, alcuni
paesi dell'Europa non vogliono che questa misura venga rifinanziata oltre
il 2013, ma da parte nostra c’è l'assoluto impegno per evitare
che ciò accada.
Non rinunceremo mai all'idea di un paese diverso, sogniamo una società
inclusiva dove ci sia posto per tutti''.
''Il programma europeo di aiuti agli indigenti - ha spiegato Catania -
è nato all'interno della Politica agricola comune, per fare da
ponte tra l'attività dell'agricoltura europea e il mondo della
sofferenza. Si è rivelato essere un sistema davvero efficace: ai
poveri, negli ultimi anni, sono stati consegnati oltre 100 milioni di
euro l'anno in pasti e pacchi alimentari. Ciò è stato possibile
grazie all'impegno delle associazioni caritative, che si sono occupate
materialmente della distribuzione degli aiuti sul territorio e che voglio
ringraziare per l'impegno e la passione che hanno messo in questo lavoro.
Solo nel 2012, con il programma, è stato possibile assistere circa
3.600.000 persone. Di questi, circa il 10% sono bambini sotto i 5 anni
e il 14% sono anziani sopra i 65 anni''.
''Voglio sottolineare - ha proseguito il ministro - come il piano di aiuti
sia una misura indispensabile per il nostro paese, che non è dotato
di una sistema di welfare che copra anche questi aspetti. L'Italia non
ha strumenti per contrastare l'indigenza assoluta, il programma è
l'unico mezzo forte che abbiamo a disposizione e purtroppo in sede europea
viene messo in discussione. La sua prosecuzione è per ora garantita
ma, allo stato attuale, dovrebbe terminare alla fine del 2013. Noi, quindi,
ci muoveremo per negoziare a Bruxelles con l'obiettivo di salvare il programma.
In secondo luogo proveremo ad avere un altro strumento all'interno della
politica sociale; in ultima ipotesi, nel caso in cui l'Europa deciderà
di non mantenere in piedi il programma, siamo pronti a far partire uno
strumento nazionale per sopperire alla mancanza delle risorse comunitarie.
Per fare ciò esistono già norme che prevedono l'istituzione
di un fondo nazionale per gli aiuti agli indigenti''.
''A quel punto dovremo solo trovarne una copertura finanziaria con nostri
fondi, che si aggirerà sempre sui 100 milioni di euro l'anno. In
quel caso, nel 2013, - ha aggiunto Catania - faremo partire la macchina
per proseguire con gli aiuti, attivando risorse nazionali e interventi
privati''.
''Alla luce di tutto ciò - ha concluso il ministro -, non possiamo
non affrontare la questione relativa agli sprechi alimentari. Il nostro
paese spreca molto, parliamo di milioni di tonnellate di cibo. E lo spreco
recuperabile avviene soprattutto nelle fasi a monte della catena produttiva,
nell'industria e nella grande distribuzione organizzata, con una quantità
enorme di prodotti accantonati e non commercializzati''. (www.asca.it)
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