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ENTI E
MINISTERI
Migliora la gestione dei fondi dell'UE
La Corte dei Conti europea, nella sua relazione annuale, ha confermato
che nel 2011 la percentuale complessiva di errori nelle spese dell’UE
è rimasta stabile, inferiore al 4%, mostrando che la maggioranza
dei pagamenti effettuati a titolo del bilancio dell’Unione europea
è risultato esente da errori quantificabili. Sulla contabilità
dell’UE la Corte dei conti ha quindi espresso un parere positivo
per il quinto anno consecutivo.
Algirdas Šemeta, il commissario per la Fiscalità e l’unione
doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato che
“Nel corso degli ultimi anni la Commissione ha mantenuto la sua
promessa di garantire una gestione e un controllo di qualità dei
fondi dell’UE. Il nostro compito non è affatto terminato,
ma è giunta l’ora di un maggiore impegno anche da parte dei
nostri partner. A tal fine gli Stati membri possono prevedere due semplici
fasi. In primo luogo, essi possono approvare le norme semplificate proposte
dalla Commissione per il nuovo periodo di programmazione. Le norme semplificate,
più facili da rispettare e da controllare, possono contribuire
a una drastica riduzione del numero di errori nelle spese dell’UE.
In secondo luogo, invito di nuovo gli Stati membri a prendere maggiormente
sul serio le loro responsabilità per quanto riguarda il ruolo da
essi svolto nella tutela del denaro dei contribuenti dell’Unione.
Il contributo degli Stati membri, se si impegnassero maggiormente al fine
di controllare efficacemente i progetti e di recuperare i fondi impropriamente
utilizzati, potrebbe essere notevole, soprattutto in questo periodo di
difficoltà economiche”.
La relazione della Corte dei conti conferma la costanza del miglioramento
nella gestione dei fondi dell’UE che ha caratterizzato l’ultimo
decennio. La conferma positiva della Corte dei conti è dovuta al
fatto che giungendo al termine dell'attuale periodo di programmazione,
pur restando stabile la percentuale di errori, si sia realizzato nel 2011
un notevole aumento del volume dei pagamenti e dei relativi obblighi di
comunicazione. La presenza di errori non significa che le risorse dell’UE
siano perse, sprecate o a rischio di frode. Infatti le frodi interessano
soltanto lo 0,2% del bilancio complessivo dell’UE e, qualora si
verificassero, esistono strumenti efficaci previsti per individuarle,
recuperare le risorse e correggere gli errori. Quando la Corte dei conti
fa riferimento a una percentuale di errore, significa che in quei casi
le risorse non avrebbero dovuto essere assegnate poiché i progetti
non soddisfacevano le norme dettagliate previste in materia di ammissibilità
ai finanziamenti dell’UE.
Per il terzo anno consecutivo la percentuale complessiva di errori nelle
spese dell’UE è stata inferiore al 4%, mentre settori quali
gli aiuti esterni, lo sviluppo, l’allargamento e l’amministrazione
sono risultati nuovamente esenti da errori nell’ultimo anno. Nel 2011
il miglioramento più significativo è stato registrato nella
politica di coesione, che finanzia progetti intesi a promuovere la competitività
e la crescita nell’intera Europa, in cui il tasso di errore è
calato di oltre 2,5 punti percentuali rispetto al 2010. Nel settore dell’agricoltura
si è registrato un aumento della percentuale di errori rispetto
al 2010, dovuto in parte al fatto che la Corte ha per la prima volta incluso
nei suoi calcoli gli obblighi in materia di condizionalità. La
Corte ha inoltre rilevato che la Commissione ha già individuato
i problemi esistenti in questo ambito e ha adottato misure correttive
per evitare la perdita di risorse.
La Commissione ha inoltre posto un particolare accento sulla semplificazione
delle disposizioni applicabili ai fondi dell’UE che permetterà
non solo di facilitare l’accesso ai fondi dell’UE, ma renderà
più semplice l'applicazione e l'attuazione delle norme in materia
di spese dell’UE, riducendo ulteriormente la possibilità
di errori. Il nuovo regolamento finanziario, adottato il 25 ottobre 2012,
prevede importanti misure di semplificazione e disposizioni volte a migliorare
i controlli sui fondi dell’UE a tutti i livelli. Le proposte della
Commissione per la prossima generazione di programmi (2014-2020), attualmente
sottoposte all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo, includono
una serie di nuove misure correttive e più severe nel caso in cui
gli Stati membri non risolvano tempestivamente le irregolarità,
un nuovo sistema per seguire i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi
fissati e l’obbligo per le autorità nazionali di gestione
di firmare una dichiarazione che attesti l’affidabilità dei
loro conti.
Fabrizio Spada e Giulia Lo Monaco
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
+39 02 46 75 141
mail comm-rep-mil@ec.europa.eu
http://ec.europa.eu/italia
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