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ENTI
E MINISTERI
Proteggere i risparmi dei contribuenti: la
Commissione europea propone un rafforzamento della legge anti-frode
L'utilizzo improprio dei fondi dell'Unione europea per fini criminali
mette a rischio il raggiungimento di obiettivi aventi come oggetto la
creazione di posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita
dei cittadini. Con la stretta alle finanze pubbliche che si sta verificando
in tutti i paesi europei, ogni euro conta. La Commissione ha perciò
proposto nuovi strumenti di diritto penale per combattere le frodi che
colpiscono il budget dell'Unione.
La Direttiva crea una base giuridica armonizzata per perseguire e punire
tali crimini e far si che non si possano più sfruttare illecitamente
le differenze tra i sistemi legali nazionali. Al momento c'è una
grande differenza tra gli approcci per proteggere i fondi dell'Unione
europea negli stati membri. L'interpretazione di ciò che costituisce
frode del budget dell'Unione è fortemente differenziata e allo
stesso modo lo sono le sanzioni. Per fare un esempio, il livello delle
sanzioni per frode varia nell'Unione da 12 anni di carcere a nessuna sentenza
obbligatoria contro questo crimine. Allo stesso modo, il periodo nel quale
è possibile investigare e perseguire questo reato va da 1 a 12
anni.
Tale Direttiva stabilisce le definizioni comuni di frode del budget dell'Unione
e determina le conseguenti sanzioni, che in alcuni casi includono anche
il carcere, e periodi uguali per tutti gli stati in cui sarà possibile
investigare e perseguire i colpevoli. Queste misure aiuteranno a scoraggiare
i possibili futuri colpevoli, a fornire una più effettiva azione
legale a livello nazionale e a recuperare più facilmente i fondi
perduti.
Il vice-presidente Viviane Reding, commissario per la giustizia dell'Unione
europea ha dichiarato: "I soldi dell'Unione non devono essere intascati
dai criminali. Si rende indispensabile mettere in pratica norme di diritto
penale di alto livello, per proteggere i soldi dei nostri risparmiatori.
Il nostro scopo è chiaro: assicurare che le frodi riguardanti il
budget dell'Unione non rimangano impunite. Tale proposta aiuterà
a mettere fine al mosaico di leggi penali nazionali presenti, all'interno
dei quali alcuni stati puniscono un crimine con l'incarcerazione, mentre
altri non agiscono in alcun modo".
Algirdas Šemeta, Commissario responsabile della azioni anti-frode,
ha affermato: "L'approccio attuale per la protezione dei fondi dell'Unione
è a dir poco disomogeneo. Non è ammissibile che i colpevoli
di frode sfuggano il processo e le sanzioni semplicemente a causa della
loro posizione geografica. I soldi dei contribuenti europei devono essere
maggiormente protetti in ogni stato membro. La proposta di oggi è
un passo importante verso questa obiettivo."
La proposta della Commissione definisce legalmente i crimini di frode
e altri correlati ad essa, quali la corruzione, l'appropriazione indebita
di fondi o il riciclaggio di denaro sporco. Queste definizioni comuni
assicureranno un'eguale applicazione della legge da parte delle autorità
nazionali. Maggiori poteri sono inoltre attribuiti agli stati membri,
che possono imporre una sanzione minima di sei mesi di carcere per i casi
più gravi di frode e procedere alla confisca dei beni ai criminali
per favorire il recupero dei fondi europei frodati.
Fabrizio Spada e Giulia Berti
DG COMM
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
+39 02 46 75 141
mail comm-rep-mil@ec.europa.eu
http://ec.europa.eu/italia
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