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ENTI E
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Export cibo da record nel 2011; 30 mld
(Con la crisi vola il Made in Italy sulle tavole
mondiale che raggiunge nel 2011 il massimo storico di 30 miliardi nelle
esportazioni per effetto di una crescita in valore del 9 per cento. E'
quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base degli andamenti
registrati dall'Istat nel commercio estero agroalimentare nei primi undici
mesi dell'anno. "Le performance positive registrate sui mercati internazionali
dal settore più rappresentativo dell'economia reale dimostra che
il Paese può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse
che sono i territori, l'identità, la cultura e il cibo", ha
affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare
che "l'agroalimentare e una leva competitiva formidabile per trainare
il Made in Italy nel mondo". A crescere all'estero - sottolinea Coldiretti
- sono stati i settori più tradizionali del Made in Italy come
i formaggi, a partire da grana e parmigiano reggiano, che sono i più
esportati con una crescita del 22 per cento ma anche il vino (+13 per
cento), olio di oliva (+7), pasta (+7) e prodotti da forno e di salumeria.
Non mancano risultati "sorprendenti" come la crescita boom del
20 per cento nell'export della birra italiana in Gran Bretagna, paese
produttore. Il comparto più dinamico - continua Coldiretti - èquello
formaggi e latticini, che nel complesso fanno segnare un successo del
+16% per l'aumento delle vendite all'estero dovuto, oltre che al grana
padano e parmigiano reggiano, anche a gorgonzola (+14) e pecorino (in
ripresa con il 7% dopo una difficile crisi). Più moderata la crescita
del comparto frutticolo (+2%), dovuta soprattutto alle mele che hanno
controbilanciato il forte calo delle esportazioni di frutta estiva e agrumi
mentre fortemente negative sono state le esportazioni di ortaggi (-10%),
colpite anche dalla psicosi ingiustificata generata dal batterio killer.
Tra i principali Paesi di destinazione dell'agroalimentare tricolore si
sono verificati aumenti in valore verso la Germania (+5 per cento), la
Francia (+9) e il Regno unito (+3), con un incremento medio nella Unione
europea del 7 per cento. Crescono però a ritmi molto più
sostenuti - rileva Coldiretti - e richieste nei Paesi extraeuropei (+14),
tra i quali spicca soprattutto il ruolo degli Stati Uniti (+11 per cento).
Per la Coldiretti l'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente
migliorare da una più efficace tutela nei confronti della 'agropirateria'
internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località,
immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti
taroccati. All'estero il falso Made il Italy a tavola fattura 60 miliardi
e sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. (AGI) .
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