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ENTI E
MINISTERI
Educazione alla cittadinanza, insegnata a scuola ma senza una
formazione specialistica per i docenti
Anche se con approcci e politiche diverse,
l'educazione alla cittadinanza è inclusa nel sistema scolastico
di tutti i paesi europei. Quello che veramente manca è una specifica
formazione degli insegnanti sul tema.
E' ciò che emerge dal rapporto stilato per la Commissione Europea
da Eurydice, rete istituzionale che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde
informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei
sistemi educativi europei. La relazione, in particolare, fornisce un quadro
della situazione attuale suddiviso in cinque temi principali: finalità
e organizzazione dei curricula, partecipazione degli studenti e dei genitori
nelle scuole, cultura scolastica e partecipazione studentesca nella società,
valutazione, sostegno per i docenti e i responsabili degli istituti scolastici.
La relazione rileva inoltre i progressi compiuti rispetto all'ultimo studio
portato a termine sul tema nel 2005.
Le scuole in tutti i paesi europei hanno introdotto regole e raccomandazioni
volte a incoraggiare le prassi e la partecipazione democratiche, ad esempio
attraverso l'elezione dei rappresentanti di classe, i consigli e le rappresentanze
studentesche degli organismi di gestione delle scuole.
Sono solo due paesi però, Regno Unito e Slovacchia, a offrire un'adeguata
preparazione ai docenti sulle tematiche e i metodi che riguardano l'insegnamento
agli alunni di ciò che riguarda l'educazione alla cittadinanza.
La nuova sfida europea nel campo dell'istruzione sarà quindi migliorare
le conoscenze e le competenze di professori e maestri per insegnare questa
materia, ma anche stabilire metodi standardizzati di orientamento dei
docenti nella valutazione degli alunni. Anche se alcuni paesi hanno ristrutturato
negli ultimi anni i loro curricula nel settore dell'educazione alla cittadinanza,
di rado queste riforme sono state introdotte nella formazione iniziale
dei docenti o nei programmi continui di sviluppo professionale.
Androulla Vassiliou, Commissario per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo
e la gioventù, ha affermato: "L'educazione alla cittadinanza
sviluppa negli alunni le conoscenze, le competenze e i valori necessari
per impegnarsi attivamente nella nostra società. Dobbiamo incoraggiare
questo tipo di educazione poiché la partecipazione attiva è
alla radice dei nostri valori democratici in Europa. Dobbiamo inoltre
compiere maggiori sforzi per la formazione dei docenti in questo settore,
in modo tale che i giovani siano incentivati a divenire cittadini attivi."
La relazione evidenzia un consenso generale sul fatto che l'educazione
alla cittadinanza dovrebbe mirare a sviluppare il pensiero critico, le
capacità e gli atteggiamenti analitici al fine di favorire una
partecipazione attiva nella scuola e nella società.
Tutti i paesi hanno adottato orientamenti destinati a dare agli alunni
un ruolo nella gestione della loro scuola e, inoltre, dal 2007 più
della metà hanno attuato almeno un programma o progetto finanziato
con fondi pubblici destinato a coltivare i valori e gli atteggiamenti
collegati alla cittadinanza al di fuori della scuola. I programmi comprendono
iniziative volte a incoraggiare gli alunni di diversi gruppi etnici e
socioeconomici a partecipare ad attività congiunte (ad esempio
la Lettonia ha lanciato un progetto di questo tipo) o a riunire gli alunni
delle scuole primarie e gli anziani nelle case di riposo (la Francia è
uno dei paesi che incoraggiano questi progetti "intergenerazionali").
In più di un terzo dei paesi europei, la partecipazione alle attività
scolastiche o comunitarie è inoltre presa in considerazione al
momento di valutare gli studenti.
Solo in questo modo si può aumentare la probabilità che
i giovani si impegnino attivamente nella vita sociale e politica, sia
all'interno dei loro paesi che a livello europeo o internazionale.
Fabrizio Spada e Giulia Berti
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
tel. +39.02.4675141
comm-rep-mil@ec.europa.eu
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